Oslo, 12 ottobre 2019 – Abiy Ahmed Ali, il 43enne primo ministro dell’Etiopia, ha vinto il Premio Nobel per la pace 2019: e a noi, che siamo incorreggibili e cerchiamo cavalli dappertutto, piace pensare che gli abbia portato fortuna il cavallo ricevuto in dono nel settembre scorso dal popolo Kafficho, un’etnia minoritaria del paese etiope.
Abiy Ahmed Ali, alla guida del paese del Corno d’Africa dall’aprile 2018, ha già ottenuto importantissimi risultati per il benessere della sua nazione: primo fra tutti, la pace con l’Eritrea e il termine di una guerra che da anni divideva le due vicine.
Motivo del premio, assegnato da un consiglio composto da cinque parlamentari norvegesi: “I suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per la sua decisiva iniziativa nel risolvere il conflitto con la confinante Eritrea”.
Curiosità: il Nobel per la pace è l’ unico tra i sei previsti dal famoso chimico e filantropo svedese Alfred Nobel ad essere legato alla Norvegia, perché il mecenate volle che fosse assegnato nella città di Oslo, oggi capitale della Norvegia ma che, dal 1814 al 1905, fece (suo malgrado) parte del Regno di Svezia.
E Svezia e Norvegia, in fondo, rispecchiano un po’ il rapporto altrettanto burrascoso che c’è stato sino a pochissimo tempo fa tra Etiopia ed Eritrea, a ben pensarci.