Bologna, 16 febbraio 2023 – Prosegue la pubblicazione dei lavori più belli che sono stati realizzati per il Contest Young Writer e questa volta la ‘scrittrice per un giorno’ a Cavallo Magazine si chiama Greta. La sua storia è ricca di tante emozioni: siamo molto grati abbia voluto condividere con noi e con tutti i nostri lettori.
Mi chiamo Greta, ho 10 anni, la mia passione per il mondo equestre è nata da quando sono piccola, mio papà era un cavaliere e aveva un cavallo di quasi 2 metri al garrese che mi ha reso felicissima appena ho toccato il suo naso.
Mio nonno tra gli anni ’70 e gli anni ’80, aveva una scuderia, lui era un allenatore di cavalli da corsa.
Ho iniziato così a fare le passeggiate sul cavallo di mio papà con lui accanto, poi appena ho raggiunto l’età giusta, ho fatto le prime lezioni individuali e dopo in gruppo.
Dopo qualche anno, il nostro cavallo ha cambiato maneggio e anch’io mi sono ritrovata a frequentare diversi maneggi, finché ho trovato quello giusto. Il mio cuore batteva forte per l’agitazione, ho conosciuto un magnifico cavallo di nome Harry e dopo qualche mese una cavalla strepitosa di nome Baby H. Mi avevano detto che aveva disarcionato due persone, dopo lo spavento inziale ce l’ho fatta a montare in modo sereno.
Un anno fa mio papà è volato in cielo e la mia vita è cambiata: ho iniziato a leggere libri sui cavalli e a giocare con i cavalli finti con mia sorella, ho iniziato a studiarli e seguire un blog che si chiama “La voce dei cavalli”, tutto questo mi ha aiutato a sentirmi “a casa”.
Ho scoperto una realtà bellissima che si chiama Clydeterapy, Dania ha 4 cavalli in libertà e lei mi ha insegnato a fare il join up, spettacolare ! mi è piaciuto parecchio.
Quando penso al mio futuro, mi vedo in mezzo ai cavalli, mi piacerebbe tanto curare quelli maltrattati, prendermi cura di loro il più possibile con metodi naturali, perché tutto questo mi rende felice.
Da qualche mese è volato in cielo anche il nostro cavallo dopo una carriera bellissima e una vecchiaia serena, il mio passato mi hanno aiutato a capire che questo è il mio mondo.
Quando sono in maneggio e salto gli ostacoli, tutti i problemi svaniscono, perché i cavalli hanno sempre la cura giusta.
Mi rendo conto che loro hanno bisogno della loro libertà così possono esprimere la loro identità, è arrivato il tempo di ascoltarli.
Quando torno dal maneggio, ricordo tutti i bei momenti che ho passato con loro, ma poi mi vengono in mente anche i maltrattamenti che subiscono e non ne capisco il motivo.
Vieterei la frusta, gli speroni, il chiudibocca e le redini di ritorno, perché quello che loro devono sentire è la connessione con l’essere umano, non bisogna costringerli, ma ascoltarli e rispettarli.
Continuando così, noi avremo vinto la battaglia, ma loro vinceranno la guerra, perché la loro rabbia, paura e tristezza che abbiamo causato, diventerà più grande, più profonda.
Allora noi dobbiamo rimediare, se amiamo davvero i cavalli, dobbiamo essere buoni e in sintonia con loro, quasi da riuscire a parlare con loro.
Loro restituisco calore, è come se mi coccolassero.
Le persone che salvano i cavalli, si possono definire amici, sono persone speciali e io voglio fare parte del loro mondo, solo così diventeremo persone migliori.
Greta Carstulovich