Bologna, 29 settembre 2020 – Cavallo Magazine di ottobre é in distribuzione nelle edicole a partire da oggi 29 settembre. E’ anche in formato digitale, scaricabile tramite le app Apple e/o Google Play. Vi proponiamo in versione integrale l’editoriale del Direttore Corrado Piffanelli.
Il valore del confronto
Marco Di Paola ha stravinto le elezioni Fise come Lewis Hamilton vincerà il mondiale di Formula Uno. Per meriti propri evidenti ma anche per assenza di concorrenti veri. Una circostanza, la seconda, che lascia perplessi: può un movimento così importante non esprimere una alternativa reale al candidato uscente? Questo è un bene o un male?
Il risultato schiacciante del voto elettorale ha una doppia lettura.
Da un lato va dato atto a Di Paola di avere lavorato e ottenuto una convergenza di intenti importante: la battaglia all’ultimo voto della precedente tornata elettorale con Vittorio Orlandi si è trasformata negli anni nella condivisione di importanti progettualità e di eventi tra Roma e Milano, capace di smussare la forte contrapposizione passata e trasformarla in una ritrovata sintonia con il gruppo orlandiano. Il lavorare ‘per’ anziché ‘contro’ è senz’altro un valore per un movimento, evitandogli dispersioni di energie nella polemica e nella speculazione dialettica a favore di eventi e progetti (purtroppo in parte poi sfumati per le misure anti-virus).
Dall’altro però le elezioni sono anche un tagliando necessario per qualsiasi governo, in cui la dialettica con l’opposizione consente alla squadra di stringere le viti, affinare i meccanismi e mettere in campo le migliori energie per raccogliere il maggior numero di consensi e avviare quindi una nuova stagione di lavoro.
Questo Di Paola lo dovrà fare da solo perché la campagna elettorale si è chiusa nel giro di quattro giorni, tra la disponibilità annunciata da Marco Danese e la immediata, un po’ misteriosa, retromarcia che ha anche disorientato il nucleo delle potenziali opposizioni.
La minore affluenza dovuta al virus e alla prospettiva di un risultato già deciso, con duemila voti perduti e 682 società che si sono espresse contro mille della precedente tornata e 1.400 delle aventi diritto fanno il resto.
Di Paola ha vinto perchè ha saputo lavorare bene: ha portato i mondiali in Italia, si è mosso con astuzia e tempismo con il governo nei giorni della fase 2, può vantare risultati storicamente rilevanti in termini agonistici dei nostri campioni, ha una progettualità importante con fiori all’occhiello come le scuole di equitazione, strizza anche l’occhio a un orizzonte onirico potenziale di riunificazione per tutto il mondo del cavallo sotto una unica gestione.
Gli avversari di Socrate imploravano la sconfitta nel confronto: in questo caso semplicemente vi si sono rassegnati prima.
di Corrado Piffanelli, direttore di Cavallo Magazine – corrado.piffanelli@