Bologna, 1 settembre 2020 – Cavallo Magazine di settembre é in distribuzione nelle edicole a partire da oggi 1 settembre. E’ anche in formato digitale, scaricabile tramite le app Apple e/o Google Play. Vi proponiamo in versione integrale l’editoriale del Direttore Corrado Piffanelli.
La storia insegna
Voltiamoci verso il passato, sarà già un progresso… La frase non è nostra ma di Giuseppe Verdi e non è neppure necessario andare tanto indietro nel passato per capire le nubi che presto torneranno purtroppo a riempire i nostri cieli.
Allora va detto subito che, se ci sarà come temuto una ripresa importante dei contagi, il governo e il Coni non potranno più scegliere di non scegliere. Il Politecnico di Torino, in tempi purtroppo drammatici per il paese, ha stilato un rapporto di 400 pagine dal quale emergono situazioni molto differenziate per le 327 discipline sportive: in un livello da 0 (rischio inesistente) a 4 (rischio elevato) gli sport equestri, assieme a vela in solitaria, golf e tennis sono stati definiti a rischio praticamente nullo.
Nella tabella che incrocia le singole specialità con i diversi fattori di rischio, gli sport equestri, dal dressage agli attacchi, dal salto ostacoli all’attività paralimpica, mostrano una sequenza di zeri periodici che garantiscono a tutti gli atleti, ai tecnici, ai dirigenti, ai lavoratori del settore la possibilità di continuare a operare nella massima sicurezza anche in presenza di situazioni di emergenza. Per la cronaca livello 1 figurano tra gli altri nuoto in corsia e ciclismo, a livello 3 karate, boxe e lotta greco-romana, mentre gli sport di squadra più popolari, dal calcio al volley, dal rugby al basket finiscono, con differenziazioni minime, tra le fasce 3 e 4. Di questo documento, punto di partenza per la fase 2 dello sport adottata dal governo a fine aprile, non si potrà non tener conto: chi cavalca da solo in un parco non ha nessuna possibilità di contagiare nè di essere contagiato.
Non è mai un pericolo ma sempre una risorsa per il paese, una garanzia di attività sana per il benessere e la salute.
Il tema però va posto prima: perchè la storia ancora ci insegna che altrimenti si finirà per prendersela a turno con i runner o chi va al lavoro in bicicletta, con le discoteche o con chi fa due passi sotto casa. Un conto sono le reazioni istintive, un conto i dati.
E gli sport equestri in questo non possono rischiare un’altra volta di essere vittima di una doppia aggressione: quella di chi per mesi ha semplicemente scelto di non scegliere, provocando danni enormi a chi aveva il solo torto di andare a cavallo all’aria aperta, distanziato da tutti e senza alcun pericolo concreto per alcuno; e quella dei costi, che sono inevitabilmente più alti di quelli degli altri sport.
Ecco perchè la storia ci deve insegnare a muoversi prima che sia troppo tardi.
di Corrado Piffanelli, direttore di Cavallo Magazine – corrado.piffanelli@