Bologna, 26 novembre 2023 – Presso l’aula magna del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Messina, il Centro Specializzato Universitario per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) ha recentemente tenuto un meeting regionale sulle procedure di valutazione dell’idoneità comportamentale degli animali da adibire agli IAA.
Il Centro Specializzato a Messina è accreditato presso l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana e inserito nell’albo digitale del Ministero della Salute (Digital Pet) ed è all’avanguardia nel settore. Nei suoi locali operativi, si è dotato anche di un sistema di telecamere a circuito chiuso Hikvision che rende ancora più oggettiva e completa la redazione della scheda di valutazione e indagine. Conservando dati visivi per l’analisi per lo studio comportamentale degli animali impegnati nelle IAA e per l’analisi dei risultati delle dinamiche relazionali fra paziente e animale.
Medici veterinari specializzati in interventi assistiti, che hanno contribuito allo sviluppo delle metodologie specifiche con cani, gatti, conigli e degli animali a cui noi siamo più vicini, i cavalli e gli asini, hanno presentato gli attuali standard scientifici delle metodologie di valutazione comportamentale per ognuna delle specie. Alcuni interventi di carattere generale da parte di vari relatori, si sono occupati di aspetti generali delle IAA in Sicilia, normative vigenti, aggiornamenti sull’andamento del settore e le nuove funzionalità della piattaforma di gestione “Digital Pet”.
La Dott.ssa Dora Li Destri Nicosia, medico veterinario specializzato in benessere animale, ha esposto le tematiche relative al cavallo. Massimo risalto e importanza per il raggiungimento della idoneità è stato dato al concetto di esame di un grado di Benessere animale che, nella sua effettiva qualità, oggi può essere misurato attraverso la definizione di protocolli dai quali scaturiscono dati scientifici oggettivi, a partire dalle condizioni degli ambienti in cui gli equidi vivono e lavorano.
Sono stati portati ad esempio alcuni centri IAA in Emilia Romagna, dove sono state studiate, e ottenute, condizioni ottimali utilizzando box, per oggettiva comodità, prevalentemente in fase pre e post operativa. Per il resto del tempo, gli equini vivono soprattutto in paddock, organizzati per dare loro anche quel grado minimo di relazione con altri simili, indispensabile per ottenere un equilibrio psicologico dei soggetti. Massima importanza viene data anche alla qualità di “relazione” fra equide, ambiente circostante, operatore e utente.
Viene misurata con una approfondita anamnesi comportamentale del cavallo che valuta, oltre il suo stato generale di salute, l’equilibrio emozionale del soggetto con un test multiplo di stabilità emotiva, il suo livello di educazione di base e tanti altri parametri sia a riposo che durante il lavoro, per arrivare ad una valutazione dell’idoneità complessiva della coppia coadiutore-cavallo a livello operativo.
Tutto ciò avviene attraverso la compilazione di diverse schede di valutazione complesse e dettagliate, nelle quali non abbiamo lo spazio per entrare nel dettaglio. Permettono di calcolare un punteggio numerico finale che stabilisce se un soggetto è idoneo oppure no.
Il Prof. Michele Panzera, ordinario di etologia veterinaria e benessere animale, ha presentato le tematiche relative all’utilizzo dell’asino nelle IAA.
L’asino, fra tutti gli animali adibiti a IAA, mostra una particolare intelligenza di tipo emozionale, con caratteristiche etologiche di tipo sociale ed empatico che ne fanno l’interlocutore d’elezione nell’ambito terapeutico dei disturbi di pazienti affetti da vari gradi di disabilità neurologiche e mentali. Molto importante, ed interessante, nella valutazione di idoneità dell’asino rispetto quella del cavallo, è l’esame della sua postura, dalla quale si comprende molto sul suo temperamento: postura di paura, di sottomissione, di appagamento, di curiosità. Non meno valgono i principi di benessere animale, di relazione, di equilibrio ed educazione che vengono valutati nei cavalli.
Alla fine dei lavori è stato ribadito quanto sia importante far capire a tutti gli operatori che solo con criteri e metodi scientifici si possono tutelare davvero gli animali impiegati e gli utenti. Un concetto che andrebbe esteso all’intero mondo della equitazione, dove “empirismo, pratica e tradizione”, non supportate da dati oggettivi misurabili scientificamente, ma che oggi possono esserlo tranquillamente, spesso producono grossi danni sul piano del benessere animale, con conseguenze che si riflettono pesantemente in vari ambiti delle pratiche ludiche e sportive.