Bologna, 11 settembre 2022 – Due righe impietose chiudono seccamente il Campionato Mondiale di Endurance in Italia: “The Fei Endurance Championship 2022 will not go ahead in Verona“.
Non importa nemmeno conoscere l’inglese per capire la drammaticità di questa notizia, piovuta sul capo degli organizzatori di Garda Endurance James Coppini e Diego Albiero e dell’Italia intera a pochi giorni tra l’altro dal via del Campionato del Mondo di Completo e di Attacchi ai Pratoni del Vivaro.
Un clamoroso danno di immagine per il nostro paese e il nostro movimento, oltre che una pesantissima penalizzazione economica per tutto il mondo equestre e l’indotto. La frase è la conclusione della lettera partita da Losanna, sede della Fei, il 9 settembre con la quale si spiegano nel dettaglio le motivazioni tecniche di questa decisione senz’altro spiazzante sul Mondiale di Endurance.
Lo scenario che delinea la Fei è quello di un lungo e articolato braccio di ferro partito a ottobre 2021 e protrattosi nei mesi con gli organizzatori, con richieste di chiarimenti su punti tecnici specifici e risposte che la Fei ha ritenuto insoddisfacenti, fino allo choc della decisione finale, una bocciatura forse mai vista nella storia dello sport ad un mese dal via della manifestazione.
Le contestazioni tecniche ridescritte nella lettera finale riguardano diversi aspetti, che vanno da punti specifici e ritenuti pericolosi del percorso all’illuminazione, dal rifornimento di acqua alla presentazione di mappe adeguate, dalla sicurezza con chiusura di strade e controlli della Polizia locale all’area verterinaria.
La fotografia del Mondiale di Endurance scattata dalla Fei nella lettera finale è una sconsolante accusa agli organizzatori di aver di fatto disatteso le perentorie richieste dell’ente europeo su dettagli specifici, sia nella sostanza e sia nei tempi.
Si parte con l’area veterinaria il cui completo ripristino “sarà completato entro il 15 ottobre, solo 5 giorni prima dell’inizio della corsa”, sostiene la Fei, nonostante fosse stato “indicato come problema critico il 24 agosto 2022”.
Uno dei punti più critici nel mirino della Fei era anche il ponte di attraversamento di due canali di scolo, previsto nel percorso, la cui larghezza inferiore ai quattro metri era considerata “troppo stretta soprattutto per un passaggio così cruciale e complesso in quel punto della pista”. La Fei sostiene di aver sottolineato la criticità il 24 agosto ed alla sollecitazione del 5 settembre gli organizzatori avrebbero risposto il giorno dopo “con i dettagli dell’appaltatore e la promessa del signor Coppini di far ultimare i lavori entro il 18 settembre”.
Ma le immagini fornite inoltre non soddisfano la Fei: “Non abbiamo modo di valutare l’impatto di tutti i cambiamenti sulla corsa”. Per la Fei quel punto rimaneva al buio ed è stato probabilmente il punto chiave della bocciatura finale.
La Fei contesta poi la “programmata fine di alcuni lavori a una settimana o meno prima dell’inizio del campionato e la preoccupazione per la mancanza di margine per ritardi imprevisti”, la “mancata trasmissione di una mappa dettagliata del luogo e della pista in scala almeno 1:50.000”, l’assenza di “un piano dettagliato degli ultimi due anelli che mostrino i punti esatti ritenuti pericolosi e come saranno segnalati e illuminati”.
Su questo punto la Fei attacca: “Questa situazione è stata indicata nel sopralluogo di ottobre 2021 e tutto ciò che ci è stato fornito è un breve video ed alcune fotografie con esempi delle luci e riflettori utilizzate”. In generale poi mancherebbe, secondo la Fei “una mappa dettagliata del sito con misurazioni, descrizioni e stime dei tempi di attuazione”.
Sotto accusa anche i punti per i rifornimento d’acqua all’arrivo degli equipaggi: “Secondo i disegni forniti sembra esserci un solo punto contro i quattro concordati e in un piccolo parcheggio e non nell’area precedentemente concordata”.
Una polemica finale sul Mondiale di Endurance riguarda infine anche gli spazi di proprietà di terzi, Comune e privati, di cui non sarebbero stati forniti i dettagli con la “scusa della legge sulla privacy”. Una frecciata che accusa gli organizzatori di strumentalizzare la legislazione sul trattamento dei dati personali e conclude addirittura che “sarebbe stato sufficiente produrre la richiesta fatta all’Amministrazione comunale per l’assistenza tecnica sulla chiusura delle strade ed i controlli”.
Possibile che non sia stata allegata? Un’incomprensione?
La Fei conclude la lettera con una stroncatura lapidaria: “Riconosciamo che l’Organizzatore ha investito tempi e sforzi, tuttavia la progettazione complessiva e l’esecuzione dei piani, soprattutto in relazione agli aspetti tecnici della sede, non è stato al livello richiesto per un campionato del mondo e la Fei non può essere soddisfatta delle garanzie fornite per il benessere degli atleti e dei cavalli”.
Il 21 novembre prossimo inizieranno in Qatar i Campionati mondiali di calcio: è facile immaginare quale sarebbe l’impatto mediatico di una cancellazione dell’evento in ottobre a un mese dal via. Il paragone in termini economici non regge, ma nella sostanza la gravità della decisione è la stessa trattandosi di campionati mondiali di discipline e sport olimpici.
La comprensione nel dettaglio di quanto è successo è fondamentale per un paese come il nostro che negli ultimi anni è diventato un’eccellenza nell’organizzaizone di grandi eventi mondiali, dagli Europei di nuoto appena conclusisi a Roma ai mondiali di Attacchi e completo che partiranno tra poiche ore.