Bologna, 14 marzo 2021 – La pista dell’ippodromo di San Rossore è finita sotto la lente della Procura di Pisa. Oggetto delle indagini sono le condizioni di sicurezza durante le corse.
Nessun indagato. Solo, si apprende, un fascicolo per approfondimenti sulla tenuta della pista e sulle regole per la sua gestione quando diventa terreno di gara per i cavalli. E luogo di lavoro per i fantini.
L’inchiesta è condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Egidio Celano che ha affidato alla sezione di polizia giudiziaria specializzata negli infortuni sul lavoro la delega per verificare lo stato dell’ippodromo.
I casi
In neanche due mesi, si sono registrati sulla pista due incidenti che hanno visto i fantini disarcionati dai propri cavalli.
Il periodo nero dell’ippodromo pisano è iniziato alla fine dello scorso gennaio, quando gli atti sulla morte del gentleman rider Pietro Alberto Brocca furono inviati in Procura.
Brocca, 21 anni, morì dopo quattro giorni di ricovero a Cisanello per il grave trauma riportato alla testa in seguito alla caduta dal suo cavallo, durante una corsa all’ippodromo.
Il 28 febbraio un altro incidente. Protagonista Gavino Sanna, ricoverato in rianimazione per le lesioni riportate al costato e ai polmoni dopo essere stato calpestato da un cavallo dopo la caduta.
Due incidenti gravi di cui uno mortale. Eventi che non si erano mai verificati nell’impianto di San Rossore, una realtà importante e d’eccellenza per lo sport e per la città.
Tuttavia il fatto che la pista sia stata luogo dell’incidente mortale ha imposto l’avvio di un’indagine. Si deve verificare se tutto fosse in regola per norme e strutture.
Intanto la società Alfea Spa che gestisce l’impianto comunica che: «In attesa delle verifiche disposte dal Ministero delle politiche agricole e forestali, tutte le operazioni tecniche relative alla giornata di domenica sono sospese».
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