Roma, 2 agosto 2017 – Mentre a Vienna i cavalli dei Fiaker ritornano in box per le “ferie forzate” al raggiungimento dei 35 gradi a Roma la soluzione per le botticelle è lontana anni luce. Nella città con il bollino rosso nonostante le tante chiacchiere la situazione botticelle e, soprattutto, cavalli non cambia nemmeno a 40 gradi.
“Dall’amministrazione Raggi soltanto annunci e promesse. I fatti parlano chiaro, è già la seconda estate della sindaca Raggi e i poveri cavalli delle botticelle lavorano ancora sotto il sole cocente e l’asfalto rovente”. Continuano le proteste degli animalisti che non hanno abbandonato il presidio in Piazza Campidoglio, sotto il cavallo di Marco Aurelio, per chiedere ancora alla Raggi e al Presidente dell’Assemblea Capitolina De Vito la votazione della delibera popolare “Stop alle Botticelle per la salvezza degli 82 cavalli utilizzati e la riconversione delle licenze in altre attività di trasporto”.
Voto previsto, come specificato in moltissime occasioni, dallo Statuto di Roma Capitale e molto in ritardo considerando che la richiesta è stata sottoscritta da 10500 romani ormai due anni e mezzo fa, richiesta che è rimasta l’unico atto formale depositato sulla vicenda.
“La proposta di deliberazione aspetta di essere votata, e su questo abbiamo ottenuto anche l’intervento del prefetto, in ossequio ai principi della normativa in materia di tutela degli animali evolutasi a livello comunitario, statale, regionale e locale in quanto l’attivita’ delle botticelle non e’ compatibile con l’etologia dei cavalli come dimostrano purtroppo i molteplici incidenti occorsi- affermano Animalisti Italiani, Enpa, Avcpp-IoLibero, Lav e Oipa- sono proprio i Comuni, in forza di una norma di rango primario, a esercitare la funzione di protezione degli animali sul proprio territorio e quindi a poter, anzi a dover regolare in maniera adeguata le attivita’ che ne potrebbero eventualmente compromettere la tutela”.
Le associazioni animaliste non concordano, inoltre, con la proposta dell’amministrazione di spostare botticelle e cavalli nei parchi urbani per sostituirli, nel centro storico, con le carrozze elettriche: “Una spesa per i contribuenti non inferiore al milione e 500mila euro, come se non bastasse il milione e 300mila euro per le inutilizzate nuove stalle a villa Borghese. Progetti che non sono peraltro oggetto di alcuna deliberazione in itinere, sarebbe solo un inutile palliativo e sarebbero comunque atti oggetto di ricorsi, mentre la revoca delle licenze di trasporto a trazione animale è già prevista sia dai vigenti regolamenti comunali sulla tutela degli animali e sulla disciplina degli autoservizi pubblici non di linea e, quindi la Proposta di deliberazione popolare, assieme alla previsione della conversione di tali licenze, e per gli effetti dell’articolo 21 quinquies della Legge 241/90 sul procedimento amministrativo – concludono le associazioni animaliste – permette di mantenere ai titolari la propria attività professionale senza alcun pregiudizio economico e quindi senza alcuna possibilità di rivalsa sull’amministrazione“.
A pagare le conseguenze della lentezza istituzionale e burocratica romana ancora una volta sono i cavalli che in silenzio attendono sotto il sole rovente della capitale.
Fonte: Agenzia Dire