Bologna, 9 marzo 2024 – Oggi, sabato 9 marzo, è stato un tristissimo ‘giorno dopo’. Tutti abbiamo sperato, molti pregato… Purtroppo però le cose non sono andate affatto come nelle favole o nei film e Arianna non ce l’ha fatta.
Morire a 13 anni è assurdo. Per qualsiasi ragione.
Non è venuta molta voglia a nessuno di scrivere di gare o di altre ‘cose’ di cavalli.
Però è capitato a moltissimi di parlare di questo tragico, drammatico, irreparabile incidente. Confrontandosi con altre persone che, come molti di noi, hanno dedicato la propria vita all’equitazione, tutti ci siamo rivisti nelle decine di migliaia di occasioni in cui abbiamo visto un allievo, un ragazzino o una ragazzina portarsi a spasso il cavallo a mano in scuderia o lavorare in maneggio. Una bella immagine. Di complicità, di fiducia, di vita. Eppure questa volta la fotografia si è frantumata come una sottile lastra di cristallo che è arrivata a ferirci nel cuore e nella mente.
Arianna non ce l’ha fatta.
Se ne è andata il giorno della festa della donna. Lei che era poco più di una bambina. In un attimo si è chiuso un libro che avrebbe dovuto durare tutta una vita, con tanti cavalli, e di cui erano state scritte poche belle e felici pagine. Troppo poche però.
Ed è tutto molto molto triste. Per lei. Per i suoi genitori, Sara e Federico, per il fratello. Il loro dramma non si riesce neppure a immaginare. Per la sua istruttrice e per le sue amiche che hanno dovuto imparare una lezione severissima. Un dramma che accompagnerà per tutta la vita le persone che sono rimaste mentre Arianna andava via. Lo stesso che conoscono tutti coloro che hanno perso qualcuno – nel nostro caso – con i cavalli.
Ora non è il momento del come, del dettaglio sulla dinamica dell’incidente, della polemica. E, di fronte alla tragedia, probabilmente non lo sarà mai. Se c’è stata una stonatura da qualche parte è nel disegno che ha portato via una ragazzina di 13 anni. In un modo crudele: mentre faceva ciò che amava. Sicurezza, attenzione, cautela… Ogni parola pesa niente rispetto al fardello di questa tragedia. Quindi lasciamo un silenzioso rispetto e un abbraccio alla famiglia Giaroli da parte di tutti noi, gente di cavalli. Per quando potranno accettarlo.