Bologna, 29 aprile 2020 – Cavallo Magazine di Maggio é in distribuzione nelle edicole oppure scaricabile tramite le app Apple e/o Google Play. E’ un numero speciale che racconta mille emozioni di un momento eccezionale della nostra vita. Vi proponiamo l’editoriale del Direttore Corrado Piffanelli in forma integrale.
Bisogna saper scegliere
Nell’affrontare in questi giorni qualsiasi tema di sport va fatta una premessa.
Il paese si trova a fronteggiare una tragedia di proporzioni talmente devastanti che qualsiasi altra valutazione va inquadrata in questo contesto.
Del resto, la comprensione delle singole situazioni non può sfuggire se si vuole ripartire con basi concrete e adeguate per il dopo-emergenza.
Nel mondo dello sport uno strumento è mancato a chi sta governando questa difficile situazione: la capacità di distinguere. Tra attività all’aperto e al chiuso, tra sport di contatto e non, tra discipline che si svolgono nella natura o in spazi angusti e ristretti, tra atleti nazionali e amatori, tra rischi alti di contagio e situazioni facilmente controllabili.
Non importa essere virologi per capire che non tutto lo sport è uguale. Ma se l’emergenza dei primi giorni e la prudenza delle decisioni ha forse indotto a prendere misure generaliste, quando non anche tristemente populiste, oggi è il momento di fare selezioni.
Conoscere e distinguere non è qualità irrilevante per chi deve governare: se non si colgono le specificità si interviene sempre in modo approssimativo. È evidente, anche senza essere economisti, che il mondo equestre è diverso da tutti gli altri perchè è per così dire un sistema che ha valenza doppia e quindi esigenze, costi e investimenti doppi.
Banalmente, se una palestra in situazione di lockdown si vede azzerare gli introiti e abbattere i costi di gestione (impianti, utenze, professionalità), il centro ippico paga un conto doppio perchè all’azzeramento delle entrate corrisponde pari pari un mantenimento dei costi inalterato, evidentemente legato alla custodia dei cavalli.
Di qui l’esigenza, per salvaguardare un patrimonio di 1.800 centri ippici, di comprendere l’esigenza di un intervento adeguato da parte del governo. Ricordando che lo sport è salute (binomio utilizzato dallo stesso esecutivo), prevenzione, benessere, qualità della vita e in definitiva risparmio in termini di costo sociale.
È evidente che il governo ha oggi emergenze e priorità talmente diffuse che tracciare una graduatoria di importanza è perfino inopportuno e insensibile: ma nel rispetto del paese e della sua vita, gli interventi a pioggia, secondo vecchie logiche dell’altro millennio, non sono degni di una emergenza talmente grave che richiede invece conoscenza, decisione e coraggio delle scelte.
di Corrado Piffanelli
corrado.piffanelli@
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