Bologna, 13 aprile 2020 – In periodi in cui ci si sente tutti più ‘esposti’, in cui al solo attacco dell’Inno di Mameli viene un nodo alla gola, in cui il confronto con ’l’altro’ ci fa solo sentire quanto siamo stati più fortunati, gli auguri di Pasqua hanno assunto un senso – se non un valore – più vicino al nostro essere. E tra questi, qualcuno più degli altri.
La sera prima di Pasqua ho ricevuto la telefonata di Marco Cortinovis che voleva ringraziare la nostra redazione per l’impegno e la disponibilità messi in campo nella raccolta fondi di Uce per le attrezzature per l’ospedale per la città di Bergamo. Non un messaggio, non un whatsapp: una telefonata: «Volevo ringraziare di persona perché è importante» mi ha detto.
Sì. Importante come le persone infatti. Quelle che si conoscono bene o quelle che invece si sono magari viste una a due volte tra le segreterie e campi gara, proprio come me e il signor Cortinovis.
Con Marco abbiamo brevemente parlato del suo rapporto famigliare con questa spaventosa malattia, della situazione della sua città e dell’inizitiva per dare una mano.
«La gente dei cavalli ha una sensibilità diversa. Il nostro non è lo sport con un attrezzo. È quello che si compie nel rapporto con un animale straordinario che ci rende più sensibili. Per questo ho pensato che fosse la ‘platea’ giusta a cui chiere aiuto».
Una considerazione che mi ha fatto riflettere.
In realtà che dovrebbe farci riflettere tutti per dare un ordine di priorità a tanti aspetti delle nostre vite. Anche in scuderia, Anche equestre.
Uce non ha ancora raggiunto il target della raccolta fondi. Nonostante Marco Cortinovis sia già molto grato ai tanti che fin qui hanno donato, chi scrive è convinta che un ulteriore sforzo può ancora essere fatto.
Oggi è il giorno di Pasquetta ma le tradizionali grigliate in scuderia e le gite fuoriporta sono da escludere. Ci rimane tanto tempo quindi per fare due ragionamenti… Per fare un giro sulla piattaforma per la raccolta fondi o sul catalogo virtuale delle opere che noi di Cavallo Magazine insieme a un pool di generosi artisti abbiamo messo in fila per un dono che aiuti.
Come dicevamo, ci rimane tanto tempo per pensare… Con coraggio e con generosità