Viterbo, 2 aprile 2024 – Poteva sembrare uno scherzo crudele, un pesce d’aprile horror: invece no.
In una provincia come quella di Viterbo dove se tiri su un sasso sotto ci trovi un cristiano che monta con la bardella, e in un comune come Tarquinia che ha per tesoro e quasi simbolo una pariglia alata che sembra viva hanno ammazzato a fucilate quattro cavalli.
Quattro cavalli Maremmani, sembra: praticamente un fratricidio, una tragedia greca che Medea scansati.
Da giorni vagavano nei pressi dell’Aurelia, tanto che Alessandro Giulivi, Sindaco di Tarquinia, mercoledì 27 marzo 2024 ha emesso un’ordinanza in cui scrive che “…qualora si rendesse necessario ha autorizzato l’abbattimento degli equini col solo fine di garantire la pubblica incolumità”.
Giovedì 28 marzo 2024 i cavalli sono stati abbattuti a fucilate.
Venerdì 29 marzo 2024 tutti sereni per l’esodo di Pasqua.
Soprattutto il Sindaco, che se non fa in modo le strade del suo Comune siano sicure per omissioni assortite magari rischia un’accusa per omicidio colposo.
Si poteva fare qualcosa prima?
Si poteva fare qualcosa di diverso?
Tentare qualcosa di meno cruento non solo per i cavalli, ma anche per l’immagine del Comune di Tarquinia.
Chi lo sa: siamo come tutti in attesa del comunicato ufficiale sull’accaduto per capire meglio.
Mentre aspettiamo ripassiamo la poesia del Principe Francesco Ruspoli, che evidentemente per questo genere di delusioni c’era già passato.
Maremma morta
Metti una sella all’ ultimo cavallo
che voglio andare via da questa terra!
E lega sulla sella una canestra,
con dentro una zanzara imbalsamata,
una ricotta e un fiore di ginestra!
Togli dal fontanile quello stemma,
che me lo porto via nella bisaccia
ora che è imbastardita la maremma!