Proprio di recente, surfando sui social, mi sono imbattuta in una ‘querelle’ che mi ha fatto riflettere. Un seguace di Stufi della Fise (deriva dipaoliana) chiedeva a una seguace di Insieme per la Fise (deriva orlandiana): «Come mai non avete ancora cambiato nome al gruppo?». E la ‘controparte’ rispondeva: «E perché non l’avete cambiato anche voi?».
In un esilarante teatrino dell’assurdo alla Samuel Becket, ho avuto la tentazione di intervenire e proporre che i due gruppi facessero uno scambio…
Poi però ho pensato al rispetto che meritano tutti i praticanti e che al di sopra ogni polemica meritano tutti coloro che nel nostro mondo agiscono con onestà e trasparenza. Ho pensato al rispetto che merita l’ex dirigenza e a quello che merita la nuova dirigenza.
Signori, le elezioni sono andate. La campagna elettorale è finita. Ora è il momento di entrare nel merito e lavorare. Ricordo una conferenza stampa al Coni di qualche anno fa in cui Giovanni Malagò ha esortato l’intero mondo equestre a farla finita con le risse interne e a costruire uno sport scevro da qualsiasi tipo di deficit (economico sì, ma anche di sistema).
E ricordo anche che un pochino mi sono vergognata di sentire il mio mondo redarguito – dall’esterno – e per altro con ragione.
In sintesi? Immaginate quale straordinaria fucina di idee ed energie potrebbe essere a disposizione del nostro comparto se ci fosse la volontà di mettersi tutti, stufi e insieme, al servizio dell’equitazione e delle sue sempre numerose e sempre apertissime evoluzioni e problematiche. Immaginate…
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