Bologna, 14 ottobre 2020 – Nonostante le rassicurazioni degli organizzatori, nonostante quelle arrivate dalle alte sfere politiche regionali, nonostante le conferme arrivate dall’ente agli espositori storici, la domanda continua a essere la stessa: Fieracavalli c’è?
Come mai a fronte di tutte le indicazioni che vanno in senso affermativo le molte persone (quasi tutte quelle del mondo dei cavalli) continuano a chiederlo?
Le ipotesi sono diverse.
Ipotesi numero uno: forse il virus fa più paura di quanto si voglia ammettere e l’idea che una fiera ‘di contatto’ come è sempre stata Fieracavalli crea insicurezza. Come ci si arriva? In autobus? Neanche a parlarne. In treno? Peggio che mai… E una volta in fiera? I flussi, le code, la gente… Insomma, inutile negare che il nord Italia abbia pagato un prezzo altissimo alla pandemia e l’idea di correre dei rischi non piace a nessuno.
Ipotesi numero due: dato quanto sopra, molti appassionati hanno paura che – dopo aver sfidato il Corona – ci si potrebbe ritrovare in una fiera molto dissimile da quella festa dei cavalli alla quale siamo abituati.
Ipotesi numero tre: la Fiera per sua definizione è visibilità. Con flussi contingentati, corridoi più larghi e probabilmente un minor flusso di espositori, di che visibilità stiamo parlando a questo punto? Ancora una volta, per l’espositore quanto per il visitatore, Il gioco vale la candela?
Ipotesi numero quattro: dati alla mano (e con le parole di Crisanti nelle orecchie), ha senso rischiare la salute pubblica – seppur nel rispetto di qualsiasi norma attentissimamente studiata, applicata e monitorata – per Fieracavalli?
Ipotesi numero cinque: sul fronte sportivo, siamo pronti ad assistere a una tappa di Coppa del Mondo con tribune contingentate o forse perfino senza? In un circuito che – agonisticamente parlando – è così fortemente menomato?
Il fatto che l’ente sia disposto a rimetterci pur di mantenere la data di Fieracavalli 2020 rende indubbiamente onore e merito a quanti ci stanno lavorando con fatica. È ovvio anche che a tutti noi gente di cavalli, l’idea di saltare una Fieracavalli è qualcosa che fa male al cuore. È un senso di vuoto che spiazza. Per molti è anche il segno di una filiera economica che flette paurosamente… Però… Però la domanda continua a tornare nonostante le mille rassicurazioni. E forse questo reiterato quesito significa che sotto sotto, anche il più appassionato frequentatore della fiera veronese qualche dubbio per quest’anno ce l’ha.