Bologna, 10 febbraio 2021 – La notizia ci arriva dalla Scozia, riguarda l’agente Orkney ed è di quelle tristi. Che se prese solo per quello che sembrano sono tristi punto e basta. Per capire fino in fondo la loro bellezza, bisogna guardare a fondo e superare l’emozione iniziale.
Come riportato dalla stampa britannica, è morta Orkney, una cavalla delle truppe ippomontate della polizia scozzese.
La cavalla, nata nel 2011, era in servizio a Dean Castle Park, East Ayrshire, quando improvvisamente è crollata a terra.
A nulla sono valse le prontissime cure dei veterinari. La cavalla non ce l’ha fatta.
E questo è il dato triste, tristissimo, di cronaca. Però, come avevamo promesso, questa storia ha anche una straordinaria bellezza.
E riguarda l’amore e la competenza che hanno circondato questo tragico evento.
Tanto per cominciare parliamo della Polizia scozzese.
Per rendere omaggio all’agente a quattro gambe scomparso, c’è stato un comunicato stampa (!) in cui il supervisore della divisione delle operazioni speciali ha salutato il cavallo chiamandolo per nome, Orkney, ed elogiando la sua dedizione.
«Un cavallo nato per servire nella polizia» ha dichiarato il sovrintendente Craig Smith. «Lei sapeva come guardarti le spalle. Una cavalla coraggiosa, gentile e dalla natura dolcissima. Capace di andare sempre oltre quello che ci si aspettava da lei».
Alle parole dell’ufficialità, si sono poi aggiunti i tanti messaggi. Per Orkney, per la Polizia e perfino per il precedente proprietario. Insomma, una rete di ‘normale’ cordoglio.
Perché un collega è un collega. Un poliziotto è un poliziotto. Indipendentemente dal numero delle gambe. Indipendentemente dal fatto che sia uomo o cavallo. E come tale va salutato.
E questo vi pare poco? Eccola la straordinaria bellezza che avevamo promesso.
Grazie Orkney.