Bologna, 22 luglio 2022 – Sfogliando le agenzie di oggi, ho incontrato due immagini che all’inizio non capivo perché mi avessero colpito. Ho iniziato a riflettere… La prima foto è quella di un cavallo e una capretta ‘sfollati’ dai boschi in fiamme in Versilia. L’altra è quella di un mini-pony ‘portato’ alla lunghina da due ragazzi in motorino in una trafficata via di Catania.
In entrambe le immagini i cavalli sono di spalle. E sono su una strada dove, in condizioni normali, non dovrebbero essere. Ancora, in entrambi gli scatti i cavalli stanno affrontando un ‘vissuto’ che non è il loro. E che non è neppure quello che si sono meritati dopo millenni di sodalizio con l’uomo.
Dopo che hanno lavorato la terra con i nostri aratri, tirato i nostri carri, spostato le nostre merci, servito nelle nostre guerre e ci hanno allietato nello svago e nello sport… Noi gli stiamo dando davvero poco in cambio. Proprio in epoca di maggiore consapevolezza, dove chiunque si commuove davanti a un cucciolo e la maggior parte di noi sente sempre più prossimo il tema del benessere animale.
Se come è stato dichiarato dagli inquirenti, gli incendi in Toscana, a Massarosa, dovessero confermarsi dolosi, significa che qualcuno ha dato fuoco all’habitat di quel cavallo (Romeo), della capretta (Nerina) che l’ha seguito come un faro di riferimento fin nel centro abitato per trovare rifugio dalle fiamme e dal fumo. Il loro habitat e di tutti gli altri animali della zona. In Toscana o in Friuli Venezia Giulia, nella Gironda francese…
E che dire del mini-pony, fatto trottare in mezzo al traffico da due pigri e indolenti individui che non hanno neppure fatto la fatica di corrergli a fianco (a piedi…). C’è un tale spregio, una tale mancanza di rispetto espressi in un solo scatto.
Ecco, forse è proprio questo il filo conduttore di queste due immagini così diverse ma nello stesso tempo portatrici di identico significato… La mancanza di rispetto per il cavallo. Non solo quella che riguarda il suo impiego (che spesso diventa bandiera al servizio – ancora – di umanissime querelle). Intendo una mancanza di rispetto più profonda, che ha a che vedere con l’etica. Che dovrebbe appartenere al genere umano. Dovuta a un altro essere vivente. Alla sua storia e al valore che vogliamo, o meglio dovremmo, finalmente riconoscergli.