Lecco, 24 gennaio 2024 – Ne parlavamo solo pochi giorni fa di quanto sia importante la competenza tecnica specifica: anche nel dispiegare la propria passione animalista.
Un altro caso di cronaca, che riguarda l’allevatore Alfio Sassella, sottolinea ancora di più l’urgenza di avere persone competenti in materia equestre anche al di fuori del mondo dei cavalli.
Perché se chi ha denunciato alla Polizia locale di Talamona “la presenza di ‘due cavalli’ non custoditi e probabilmente maltrattati perché lasciati costantemente all’aperto in un prato” sapesse qualcosa di equidi, avrebbe detto ‘un cavallo e una mula’.
E se avesse conosciuto qualcosa di più sulle caratteristiche di cavalli, muli & c. avrebbe saputo che essere liberi, all’aperto, in un prato in inverno non è un ‘maltrattamento’ per loro, ma probabilmente la migliore delle condizioni possibili.
Perché quel cavallo e quella mula sono di un signore che si preoccupa di cambiare loro il pascolo quando hanno rasato come si deve l’erba del precedente, e li alleva e custodisce da anni con amore a dedizione.
Lo stesso amore e la stessa dedizione che lo porta a mantenere, per le sue vacche, la mungitura a mano e non meccanica perchè la ritiene più adata alle loro caratteristiche.
Chi scrive queste righe sta con Alfio, con il suo cavallo che ha 24 anni e la sua mula di 10. E spera che che finalmente, in qualche prato dove ci siano cavalli e muli e asini, gente di cavalli e animalisti appassionati ma che non li conoscano si possano sedere insieme.
Guardarli mentre pascolano tranquilli, farsi tutti contagiare da quella serenità e parlare.
Fare domande, rispondere, far conoscere chi sono quegli animali che ci affascinano così tanto e perché. Scoprire cosa è che li ha tenuti così vicini a noi per 5.000 anni, capaci di farci innamorare e diventare più di quello che eravamo senza di loro.
Ecco, potremmo cominciare da quel prato di Talamona, dove Alfio porta il suo cavallo e la sua mula.
Farebbe tanto bene a tutti. Ai cavalli e ai muli prima che ogni altro.