Bologna, domenica 11 settembre 2022 – L’Italia a Varsavia – finale del circuito Eef di Coppa delle Nazioni – voleva vincere: e ha vinto. E per Italia si intende ovviamente la squadra e chi la dirige, ma anche tutti coloro i quali amano la nostra nazionale con il cuore di veri sportivi: da vicino e da lontano.
Ci sono due vittorie nella vittoria di oggi: il primo posto nella classifica della gara, e la promozione in Prima Divisione per il 2023. Ma attenzione: per guadagnare la promozione non era necessario vincere: sarebbe stato sufficiente finire davanti alle squadre che come noi ambivano a quel traguardo, cioè Austria, Portogallo, Spagna, Ungheria. Invece gli azzurri sono partiti dichiaratamente con quel proposito: vincere. E hanno vinto.
Non importa se quella di Varsavia era una gara a quattro stelle e non la Coppa delle Nazioni di Aquisgrana o di Roma: l’obiettivo oggi per il c.t. Marco Porro e per i suoi azzurri era questo ed è stato centrato. Siamo diventati improvvisamente fenomeni? No, ovvio. Le nostre difficoltà e i nostri problemi rimangono. Tuttavia Varsavia ha messo in luce una serie di valori positivi che uno sguardo attento e non prevenuto avrebbe potuto individuare anche prima. L’esempio più lampante tra i tanti possibili è quella Coppa delle Nazioni di Budapest in cui ci siamo giocati l’accesso proprio a questa finale di Varsavia (siamo stati poi recuperati grazie al forfait della Svizzera): in Ungheria un rifiuto del tutto estemporaneo nella prima manche di D Mark (Massimo Grossato) e di Carpe Diem (Piergiorgio Bucci) ha compromesso il risultato, salvo poi tutta la squadra fare una seconda manche bellissima e quei due cavalli uno zero spettacolare ciascuno. Il risultato mancato (senza dubbio una sconfitta) ha sollevato critiche feroci, senza che nessuno (o solo pochi) riflettesse attentamente sulle modalità con cui era maturato…
Oggi abbiamo avuto diverse conferme. Chadellano con Emanuele Camilli (4/0) forma un binomio divenuto irrinunciabile per la nostra squadra per qualunque gara: Coppe delle Nazioni a qualsiasi stella come pure campionati internazionali. Speriamo solo che tale valore non scateni l’appetito di compratori tanto affamati quanto ricchi…
L’altra conferma bellissima è che Riccardo Pisani per il momento può non soffrire eccessivamente l’assenza del portentoso Chaclot: Charlemagne JT Z (oggi 0/4) si sta dimostrando validissimo oltre che degnissimo sostituto, e anche se questa non era una gara a cinque stelle è molto probabile che il cavallo possa risultare altrettanto ‘produttivo’ a livelli superiori.
Poi Piergiorgio Bucci: un atleta che ha raggiunto una bravura favolosa costruendosi nel tempo e che nella sua piena maturità di uomo e di cavaliere continua a portare ad alto livello un cavallo dopo l’altro. Di Carpe Diem lo stesso Bucci diceva mirabilie fin da quando il cavallo era impegnato con lui nelle gare per i soggetti giovani: adesso arrivano le conferme.
Infine Lorenzo de Luca. Che dire? Dopo un bellissimo Campionato del Mondo a Herning con F One Usa, ecco il nostro fuoriclasse mettere in mostra il valore di un cavallo di prospettiva come Scuderia 19181 Highlight: per lui oggi debutto in Coppa delle Nazioni con… doppio zero e vittoria!
A proposito di riflessioni e ragionamenti… La promozione in Prima Divisione è una cosa bellissima ma deve essere chiaro fin da subito che per noi l’anno prossimo sarà solo un problema. L’obiettivo del salto ostacoli azzurro nel 2023 è il Campionato d’Europa di Milano: su questo non c’è il minimo dubbio. Perché è la gara dell’anno per tutti, perché si disputa in casa nostra e quindi davanti al nostro pubblico (e con tutta l’attenzione anche mediatica che ne conseguirà), perché c’è in ballo la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Quelli che l’anno prossimo saranno i nostri migliori cavalli dovranno quindi essere puntati su quel traguardo: preservati, valorizzati, gestiti con la massima attenzione e nella massima cautela. E una cosa chiara probabilmente a chiunque è che noi non disponiamo di un parco cavalli così ampio da poterci permettere di affrontare e gestire al meglio entrambe le ‘operazioni’, Prima Divisione e Campionato d’Europa. Una delle due dovrà necessariamente soffrire: e sarà la Prima Divisione, ovviamente. Naturale che l’auspicio sia quello di riuscire comunque a fare bene anche la massima serie di Coppa delle Nazioni (il che vorrebbe dire solo una cosa: evitare di essere retrocessi di nuovo), però sarebbe sciocco non essere consapevoli fin da adesso che sulla carta l’impegno per noi – date le nostre risorse attuali – sarà molto gravoso.
LA CLASSIFICA DELLA FINALE DI COPPA DELLE NAZIONI
https://results.hippodata.de/2022/2171/docs/r_13_nc.pdf