Bologna, 13 luglio 2021 – Da Marsala una notizia apparentemente insignificante, ‘pizzicata’ in cronaca. Che riaccende però un riflettore su una ‘querelle’ che da sempre riguarda il mondo di chi va a cavallo e quello degli ‘altri’. Già, come se fossero due universi paralleli. Ma sempre ben separati. Secondo chi scrive forse solo a causa di un ‘fatto’ culturale. O forse solo di una questione di educazione.
A Marsala esiste un’area di straordinaria bellezza che prende il nome di Stagnone. Inutile qui spendere parole per descriverla. Se non ci siete mai stati, fatevi un giro in internet, cercate le immagini e capirete meglio di cosa si tratta…
Lo Stagnone gode della presenza di qualcosa di molto raro in Sicilia così come in moltissime altre partei in Italia. Ovvero una pista ciclabile che assicura a ciclisti e runner di poter svolgere l’attività fisica in sicurezza. E siccome il posto merita davvero, c’è un altro tipo di atleti che ambisce a condividerne la frequentazione. Sarebbero le persone a cavallo. Che hanno iniziato a farsi qualche passeggiata proprio sulla ciclabile.
La cosa non è risultata gradita agli altri fruitori e ai residenti che stanno elevando vibrate proteste. Secondo biciclettari e jogger, i cavalli invaderebbero la ‘corsia’ e si lascerebbero dietro deiezioni che poi nessuno pulirebbe.
Ora cambiamo latitudine e spostiamoci a nord. Nelle belle campagne che intersecano il parco Pineta tra la provincia di Como e Varese. Cambia lo scenario ma la musica è la stessa. Sostituite le saline dello Stagnone con floridi campi di mais ma le lagnanze sono le stesse. Qui non ci sono piste ciclabili e la protesta questa volta di molti agricoltori riguarderebbe il fatto che i cavalli entrano e escono dai campi, rovinano, sporcano.
Ovviamente siamo di parte. Per noi i cavalli non rovinano, non sporcano e il loro letame è oro per orti e giardini. Nè al nord, né al sud.
Ma volendosi sforzare di vedere le cose da entrambe le prospettive, ci si rende conto che la moderna convivenza tra aree antropizzate e cavalli è un ‘affare’ complesso.
E l”unica soluzione rimane quella di incontrarsi a metà strada. Mettendo in campo tutta la cultura per il rispetto dell’ambiente e degli animali che riusciamo a trovare in ciascuno di noi.
Ai cavalieri raccomandiamo rispetto per chi il cavallo non ha avuto la fortuna di conoscerlo. Quello che per noi è scontato, per altri può non esserlo. Rispetto per gli agricoltori che hanno bisogno che prati e raccolti non vengano calpestati. Rispetto per chi fa jogging allo Stagnone di Marsala e magari ha anche paura di un cavallo.
Agli altri chiediamo altrettanto rispetto. Perché il cavallo ha il diritto di uscire dalla scuderia e fare belle passeggiate, insieme al proprio cavaliere. Che probabilmente lo mantiene e lo accudisce, oltre che per passione, proprio per questo scopo.
Magari basterebbe organizzarsi con gli orari. Oppure prevedere un ‘turno’ di pulizia della ciclabile una volta a settimana. Un pezzettino per uno… Con tutta le flessibilità mentale che serve per non darsi fastidio.
Insomma, c’è tanto spazio. Saremo pur capaci di trovare il modo di starci tutti insieme… Ciclisti compresi!