Bologna, 16 maggio 2022 – Ogni volta che il tema delle corse clandestine assurge ai riflettori della cronaca, chi come noi in primis ama i cavalli viene scosso da un moto di sdegno.
Lecito, giusto e sacrosanto.
I commenti arrivano a pioggia e spesso lo sdegno si tramuta in rabbia. A volte scappano parole grosse, perfino violente. Molto spesso emerge un regionalismo che separa irrazionalmente pezzi dello stesso paese.
E ci si domanda perché. Perché non si rispettano i cavalli? Perché le forze dell’ordine sembrano non riuscire, se non a debellare, almeno ad arginare questo odioso fenomeno? Perché le persone per bene non denunciano e spesso si girano dall’altra parte?
Tante domande alle quali possiamo dare, dal nostro punto di vista, ciascuno la propria risposta. Più o meno veemente.
Ma forse, sommesso e modesto suggerimento, si potrebbe fare un passo indietro e inquadrare il problema da un punto di vista differente.
Ovvero, non trattarlo come il ‘male’ bensì come il sintomo di un male assai più grande.
Le corse clandestine sono l’espressione di un tessuto malavitoso prima che una questione (seppur gravissima) legata ai cavalli. Un’area di gravissimo pericolo sociale che trova terreno fertile dove c’è meno possibilità/abitudine di rimanere persone per bene.
Il che non è assolutamente una scusa, ma sicuramente un modo per capire, forse, come affrontare questo mostro che continua a rigenerarsi senza sosta. Così come dimostra lo scandire delle notizie di cronaca.
Spesso si parla di cultura del cavallo… Ma ci sono luoghi dove la prima parola che non esiste è proprio cultura. In senso lato. Soprattutto quella della legalità.
Il fatto
Solo un paio di giorni fa, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia sono riusciti a risalire all’ignobile protagonista dell’ennesima corsa. Triste teatrino ancora una volta a beneficio del pubblico dei social. Si trattava di una corsa di mesi fa, e sicuramente fa piacere sapere che nonostante il tempo trascorso, le Forse dell’ordine non abbiano lasciato ‘cadere’ la cosa.
Probabilmente, il 31enne ‘sotto osservazione’ dei Carabinieri potrebbe essere coinvolto (si presume) anche in altri episodi analoghi. Nel fabbricato rurale abusivo in cui sono intervenuti gli agenti, sono stati trovati tre cavalli, farmaci non dichiarati, un quaderno con annotate le puntate, un calesse… e, occultati nel terreno adiacente, una pistola 7.65 e svariate munizioni.
Per la cronaca, i cavalli, valutati dall’Asl in buone condizioni, sono stati posti sotto sequestro amministrativo e all’uomo è stata comminata una sanzione di 30mila euro.
Pochi? Troppi? Li pagherà? Le armi erano sue? Che cosa può fare la legge e cosa le forze dell’ordine?
Difficile a dirsi. La malavitosità e l’illegalità sono problemi che non hanno ancora trovato – in nessuna parte del pianeta – una soluzione. E le corse clandestine, da noi, ne sono una tristissima propagine.