Città della Pieve, 23 ottobre 2021 – La settimana scorsa con alcuni amici, qui nel paese dove abitiamo, abbiamo pensato di organizzare un evento equestre per sostenere la piccola associazione culturale di cui facciamo parte, PieveCavalli.
Che tra le altre cose ha l’unica biblioteca equestre pubblica e gratuita di tutta Italia: più di 1.200 titoli, tutti relativi al mondo del cavallo e immediati dintorni.
Siamo molto affezionati a questi libri perché, per la maggior parte, appartenevano a Giorgio Martinelli, giornalista e scrittore di cose equestri i cui articoli e libri hanno insegnato e dato tante emozioni e suggestioni a tanti di noi.
Abbiamo quindi organizzato, grazie agli specialisti della Italian Mountain Trail Horse Association, una giornata dedicata a questa disciplina.
Che ci è sembrata da subito adattissima a chi, come tanti qui in zona, ama uscire per i sentieri di queste colline bellissime: ipotesi confermata dalle belle giornate trascorse, e dal successo che ha avuto l’iniziativa.
Ma per tornare ai nostri libri abbiamo pensato che oltre al giudizio dei tecnici relativo al Mountain Trail sarebbe stato carino far premiare da amici amanti della monta maremmana i due binomi che a loro sarebbero piaciuti di più, uno junior e un senior.
E consegnare come premio due dei libri scelti tra quelli di cui abbiamo più copie, per richiamare appunto la biblioteca e la sua esistenza.
Per questo Biagio Prugnoli e Massimo Mecocci del gruppo de La Bardella Maremmana sono venuti da Marta, in provincia di Viterbo sin qui.
E quando ci hanno chiesto “Ma cosa dobbiamo giudicare?” gli abbiamo detto: guardate con i vostri occhi, usate il vostro giudizio e premiate chi vi piace di più, senza pensare tanto alle motivazioni.
Anche perché della loro sensibilità, conoscendoli, eravamo ben certi.
Alla fine della giornata sono stati premiati loro, Cloe e Giulio: sì, due bimbi, anche tra i senior quello che gli era piaciuto di più era stato lui, un ragazzino smilzo e biondo.
Noi non siamo stati a sindacare, se Biagio e Massimo hanno pensato in questo modo avranno visto qualcosa di particolare e tanto ci bastava: conosciamo la loro passione e la loro competenza, quindi sapevamo che il premio era in buone mani.
Così Massimo ha consegnato il premio a Cloe (‘Al galoppo verso la libertà’ di Frédéric Pignon), e Biagio a Giulio, cui spettava Butteri di maremma, di Lorenzo Mancioppi e Antonella Deledda.
Piccola cerimonia, molti applausi, i bambini orgogliosi ed emozionati.
Molto emozionati: specialmente Giulio che abbiamo visto era particolarmente sorpreso ma lì per lì abbiamo dato la colpa all’emozione, in fondo aveva surclassato tutti i cavalieri e le amazzoni senior!
Ce n’era abbastanza per sgranare gli occhi dallo stupore, quindi non ci abbiamo pensato tanto.
Ma alla sera la mamma di Giulio a cena ha raccontato una cosa che ci ha fatto sinceramente emozionare: “Sapete, la passione di Giulio sono proprio i butteri: sono anni che ci chiede di portarlo in Maremma a montare con loro, abbiamo trovato un centro che lo farebbe ma bisogna aspettare che abbia compiuto 16 anni. Il suo sogno è montare un cavallo Maremmano con la bardella e accompagnare il bestiame con gli altri, seguire la razzetta dei puledri. Quindi oggi quando ha capito che quei due signori erano butteri è rimasto senza parola, per lui è davvero un sogno che diventa realtà”.
Insomma, quel libro sui Butteri di Maremma non poteva andare a finire in mani migliori: sono le piccole magie che fanno la passione, la sensibilità e gli occhi capaci di vedere bene.
Ma non è finita qui: perché qualche giorno dopo, parlando con Simona Falorni, abbiamo riparlato proprio di quel libro.
Lei, Simona, è una giovane signora con dentro tanto amore e tanta memoria di tutto quello che è Maremma: aveva visto la foto con il libro di Mancioppi e ci chiedeva dove lo avevamo preso, di che si trattava.
Quando le ho spiegato tutto – la gara, il premio speciale, gli amici del La Bardella e il ragazzino stupito dalla sorpresa – si è emozionata: “Perché ne sarebbe stato felicissimo anche Lorenzo, lui quel libro lo ha scritto proprio perché non andassero perse le storie, le competenze, i ricordi. Lo aveva voluto per i più giovani che non avevano conosciuto quel mondo: proprio per loro. Quante volte mentre facevamo ricerche e rileggevo i suoi appunti mi ha detto ‘Simona, lo dobbiamo alla Maremma’”.
Ecco, questa è la storia che volevamo raccontarvi a proposito di libri, di cavalli e di piccoli miracoli: perché la passione vera è un filo continuo che ci lega a tutti quelli che sono venuti prima di noi, e a tutti i loro cavalli.
E a volte anche un libro aiuta a non spezzarlo, quel filo.