San Cassiano, 6 gennaio 2024 – Qualche aggiornamento sul ‘caso’ dei cavalli Norici che hanno preso un fugone in Alta Badia durante il loro turno di lavoro tra Capanna Alpina e Armentarola.
Primo: i proprietari dei cavalli spaventati ne hanno sospeso per un paio di giorni il lavoro, per farli visitare da un veterinario. Che li ha trovati in perfetta forma.
Secondo: la pariglia si era sentita aggredita da un cane lasciato senza guinzaglio dal proprietario. Un turista in vacanza in Alta Badia. Nonostane l’espresso divieto di lasciare cani liberi sulle piste e nell’ambiente montano, tra l’altro.
Terzo: noi ci siamo guardati e riguardati il video. E siamo sempre più ammirati dalla compostezza dimostrata dagli altri Norici che si sono visti arrivare i colleghi davanti al galoppo. Sia quelli attaccati che gli altri in sosta erano sì molto sull’attenti e allarmati ma non hanno comunque perso la testa. Voto 10 e lode a tutti quanti, per l’indole e l’addestramento.
Quarto: apprezziamo molto il fatto che nessuno abbia invocato una raccolta firme planetaria per proibire la circolazione dei turisti con cani, spaventati o meno che siano.
Quinto: confermato anche dai locali che fare quel tratto pianeggiante a spinta con gli sci è, come ricordavamo, una gran faticaccia.
Sesto: “Il proibire una moltitudine di azioni indifferenti non è prevenire i delitti che ne possono nascere, ma egli è un crearne dei nuovi”, Cesare Beccaria – Dei delitti e delle pene, 1763.
Settimo: la cosa che veramente ci addolora è che molte associazioni che si definiscono animaliste sono le prime, ogni volta che se ne presenta occasione mediaticamente favorevole, a lanciare appelli contro l’utilizzo dei cavalli. Questo induce una consistente quota di persone molto attive sui social, ma con nessuna pratica di cavalli, a generare ondate di disapprovazione più o meno verbalmente violenta. Sarebbe bello che chi ama così tanto gli animali, almeno a parole, riuscisse a soffermare il pensiero sul fatto che se gli equidi non potessero fare nulla non esisterebbero più.
Ottavo: l’unico modo di far vivere bene i cavalli, è farli lavorare rispettandoli. E questo dobbiamo ricordarcelo noi che li usiamo, tutti, e non accettare o ammettere deroghe da nessuno per evitare qualsiasi attacco giustificato. Questo è il nostro compito.