A Catania, il lavoro delle forze dell’ordine per arginare il radicatissimo problema dei cavalli ‘custoditi’ per i fini illegali – dalle corse alla macellazione – prosegue serratissimo.
A pochissimi giorni dal salvataggio di una cavalla destinata a finire nel piatto di qualche ignaro consumatore, la Polizia di Stato è tornata in azione.
Gli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza San Cristoforo e i medici del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Asp di Catania hanno compiuto diverse verifiche per controllare la regolare conduzione di alcune strutture ai sensi della vigente normativa. Nonché la presenza di cavalli abusivamente tenuti all’interno di spazi urbani. Decisamente non consoni alla natura degli stessi animali.
In osservanza delle direttive del Questore di Catania, Dott. Giuseppe Bellassai, l’operazione si è concentrata nella zona ‘endemica’ del quartiere San Cristoforo. Dove questa volta sono state controllate tre stalle.

Nella prima, le forze dell’ordine hanno riscontrato una struttura del tutto improvvisata. Al suo interno era scuderizzato un cavallo senza documenti di movimentazione. Un armadietto conteneva inoltre diversi farmaci dopanti.Nel rispetto della presunzione di innocenza fino a condanna definitiva, il gestore della stalla abusiva, un pregiudicato di 47 anni, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
Allevamento canaglia
I controlli si sono quindi diretti verso l’allevamento d’origine del cavallo. L’attività, seppur regolarmente registrata, presentava nel registro di stalla un numero di animali superiore a quello dei cavalli effettivamente presenti.
Secondo quanto riportato nel comunicato stampa della Polizia di Stato di Catania, tali allevamenti vengono definiti, in gergo, “canaglia”. In pratica, metterebbero a disposizione il proprio “codice stalla” per effettuare movimentazioni di cavalli senza i prescritti documenti di accompagnamento. In evidente violazione di precise norme sanitarie.

Spesso, gli animali coinvolti in questo tipo di scambio vengono rivenduti, per essere poi destinati alle corse clandestine o collocati in ulteriori siti non registrati, privi delle più elementari condizioni di biosicurezza in grado di garantire il loro benessere.
Non c’è il due senza il tre
Anche nella terza stalla controllata i poliziotti hanno riscontrato diverse irregolarità. A cominciare dall’assenza del “codice stalla”. Inoltre, i veterinari dell’Asp hanno rilevato carenti condizioni igienico-sanitarie tali da impedire la permanenza degli animali.
In totale, questo intervento della Polizia ha consentito di procedere al fermo amministrativo di cinque cavalli mettendoli temporaneamente al sicuro ed elevare sanzioni per circa 20mila euro.