Bologna, 29 gennaio 2025 – C’è un filo – a dire il vero neanche troppo sottile – che lega ecomafie, zoomafie, contraffazione alimentare, corse clandestine, asini e cavalli. Ambiti che hanno in comune la totale illegalità, il reale pericolo per la salute dei cittadini e l’assenza di qualsiasi criterio di benessere per gli animali.
In questo panorama, gli equidi occupano, purtroppo da molto tempo, un posto rilevante. Ma la politica qualche promessa la sta facendo…
«Proprio quello delle zoomafie è una novità di questa legislatura che ho attenzionato e di cui sono relatore di maggioranza su un fenomeno caratterizzante del Sud Italia, in particolare in Sicilia e nel Catanese. Che è quello delle corse clandestine dei cavalli. Un fenomeno che non solo interessa l’ambito della violenza contro gli animali. Ma è strettamente legato alle cosche mafiose del territorio. Purtroppo un fenomeno troppo radicato e storicizzato che necessita di interventi forti e urgenti». A parlare è Eliana Longi, deputata di Fratelli d’Italia, a margine della presentazione alla Camera dei deputati della relazione annuale della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.
A presiedere tale commissione è Jacopo Morrone (Lega Salvini Premier) che a sua volta ha dichiarato che «…La Commissione sta rivolgendo particolare attenzione a diversi reati ad opera di organizzazioni criminali. In particolare, durante una missione in Sicilia, una delegazione della Commissione ha effettuato un sopralluogo in strutture fatiscenti sotto sequestro adibite a stalle per cavalli destinati a corse clandestine».
Insomma, corse clandestine e macellazione abusiva nel mirino verrebbe da dire…
Intanto a Catania…
Eppure, proprio oggi, in sfregio o a sostegno delle posizioni politiche, durante un’azione di contrasto alla macellazione clandestina, i poliziotti del Reparto a Cavallo sono intervenuti nella zona del quartiere San Giorgio, a Catania. Dove la Polizia Locale aveva segnalato la presenza di due asini in strada, senza che qualcuno ne rivendicasse la titolarità. Compiute tutte le verifiche del caso, i poliziotti del Reparto a Cavallo hanno ritenuto altamente probabile che gli animali fossero destinati alla macellazione abusiva e illegale. Inoltre, i controlli dei medici veterinari hanno appurato l’assenza di microchip, segno di una probabile permanenza in un allevamento privo di codice aziendale e, pertanto, abusivo. I due asini sono stati subito messi in sicurezza, salvati sul filo di lana prima dei festeggiamenti agatini in cui ‘l’arrustuta’ amburante non guarda certo alla filiera.
E i controlli vanno avanti…