Belluno, 23 marzo 2022 – Ogni tanto è bello poter dare una smentita.
Parliamo dei dieci equidi che il comune di Arsiè manderà all’asta il 28 marzo, nove cavalli e un asino sequestrati a un proprietario che li lasciava abitualmente vagare con grave pericolo loro e della circolazione.
Sul bando d’asta, stranamente trattandosi di animali sequestrati, c’era l’indicazione “macello” come destinazione finale: nessun cenno, in tutto il documento, al fatto che fossero Non Destinati alla Produzione Alimentare.
Il fatto che la vendita fosse prevista in un unico lotto ci ha lasciato immaginare una unica fine per tutti e dieci i protagonisti: quella, per l’appunto, che nero su bianco ne dichiarava la macellazione.
Ma oggi, chiedendo come dovuto informazioni al comune, siamo stati rassicurati: i cavalli non saranno macellati, comunque vada l’asta.
Certo, il bando era destabilizzante: ma d’altra parte il Comune di Arsié (2.328 abitanti) non si occupa di cavalli sequestrati tanto spesso , e sappiamo bene quanto sia complicata la burocrazia che riguarda vita, morte e miracoli degli equini.
Quindi l’intenzione era più che buona, soltanto la forma non rifletteva esattamente la sostanza delle cose.
E certamente la forma esteriore sarebbe risultata diversa se il personale del Comune fosse riuscito, come ha tentato di fare, a mettersi in contatto con qualcuno che potesse aiutarli a districarsi tra decreti e terminologia tecnica.
Ma parlare direttamente con il Sindaco di Arsié, Luca Strappazzon, ci ha totalmente rassicurati: “Ormai è come se fossero i nostri cavalli, sono andato tre volte a trovarli nel maneggio dove si trovano a pensione per assicurarmi che stiano bene. Era da tanto che c’era questo problema, i cavalli scappavano sempre e correvano il rischio di causare incidenti con macchine e moto per le strade di montagna – e allora sì che sarebbero finiti al macello. Noi auspichiamo che siano acquistati da una fattoria didattica o un maneggio, sono tutti bravi cavalli molto docili, tranquilli. Erano infatti i cavalli di una scuola di equitazione, abituati a lavorare sia con i bambini che con le persone disabili. Il nostro unico desiderio è che vadano a stare bene, per questo abbiamo pensato a una vendita unica, tutti insieme: che stiano bene è l’unica cosa che ci interessa”.
Quindi tutto bene: Balzak. Adone, Masaw Dr, Rabina, Moretta, Olga, i tre ancora senza nome e l’asino Feroce non aspettano altro che qualcuno che gli voglia bene: perché sono tutti bravi cavalli, come ha detto il Sindaco.
E anche Feroce ci sembra parecchio coccolo, a dire la verità.