Palermo, 2 novembre 2020 – Certe cose non si riescono a spiegare, c’è poco da fare.
Come è successo a Bagheria dove, nei giorni scorsi, due uomini hanno portato una cavalla da Santa Flavia (1.4 m. per strada asfaltata il tragitto più breve) tirandola per la capezza dietro la macchina sulla quale viaggiavano.
Il tutto a una velocità che costringeva la povera giumenta a galoppare.
Su una strada frequentata, in mezzo a case e attività commerciali, con il traffico che scorreva come tutti i giorni.
La cavalla era sferrata, è caduta durante il tragitto probabilmente per la stanchezza ferendosi al posteriore sinistro: ma i due individui hanno continuato ugualmente il loro “trasporto”.
Ma questa volta due volanti della Polizia di Stato, con il supporto dell’Ufficio circondariale marittimo di Porticello, hanno intercettato la macchina con la cavalla al seguito e interrotto la loro corsa.
Indagati in stato di libertà i due bagheresi per il reato di concorso in maltrattamento animali.
Spiega il comunicato della Questura: “I due soggetti hanno pensato di allacciare una fune alla cavalla per trascinarla a bordo di un’autovettura fino a destinazione, incuranti della sofferenza a cui sarebbe stato sottoposto l’animale. Il tutto ad una velocità tale da costringerla ad un’andatura al galoppo, pur essendo priva della ferratura degli zoccoli”.
La giumenta è risultata priva di microchip: per questo è stata elevata anche la conseguente sanzione amministrativa.
Ora la cavalla di Bagheria si trova sotto sequestro, ma affidata in custodia al suo stesso proprietario.
Che tra l’altro non sembra nemmeno che la trascuri nella sua gestione quotidiana: la cavallina ha un bel mantello lucido, la criniera curata, davanti al suo recinto le cassette vuote di chissà quante carote e mele.
Perché trattare così una cavalla alla quale, evidentemente, tieni?
Qui la fonte della notizia, da Palermo Today, e qui altri casi di cronaca in zona di cui ci eravamo occupati in passato