Bari, 23 febbraio 2022 – A proposito di filiera alimentare e della identificazione equidi DPA.
Questo il comunicato ufficiale dell’Arma dei Carabinieri in merito al controllo effettuato presso un macello di Foggia nei giorni scorsi:
“Nell’ambito dei servizi svolti sulla regolarità degli allevamenti e della produzione e commercializzazione della carne, i Carabinieri del NAS di Bari hanno sottoposto a fermo ufficiale 16 puledri ed un cavallo risultati irregolari.
Nel corso di un controllo eseguito presso un mattatoio della provincia di Bari, i militari hanno constatato che, all’interno delle stalle, pronti per essere avviati alla macellazione, si trovavano 16 puledri ed un cavallo, alcuni dei quali appena scaricati dal camion di un’azienda di Foggia, privi di qualunque tipo di segno d’identificazione che ne stabilisse la provenienza e la destinazione.
I Carabinieri, coadiuvati da personale veterinario della ASL di Bari, quindi, hanno sottoposto a fermo ufficiale gli animali. Che non potranno essere trasferiti né macellati fino al termine degli accertamenti sulla loro corretta identificazione“.
Dio ci scampi e liberi dal pensare che qualcuno abbia approfittato del caos che regna attualmente nella Banca Dati Nazionale equina per portare al macello cavalli fuori regola.
Domanda: ma prevedere per legge il sequestro immediato e l’automatico inserimento dei cavalli senza documenti nella lista dei NDPA con successivo affidamento presso enti, associazioni o privati non sarebbe una bella cosa?
Sì, certo, di cavalli da salvare ce ne sono tanti.
Ma così come si brucia la droga sequestrata agli spacciatori, anche i cavalli vittime di traffico illegale dovrebbero essere tolti dalla filiera alimentare.
Sia per punire economicamente chi evade la legge, sia perché alla fine sono come condannati a morte a cui la sorte ha procrastinato l’esecuzione.
Sia fatta loro la grazia, per favore.
Qui la fonte della notizia, da Noinotizie.it e qui un’altra notizia sul tema degli anni scorsi