Bologna, 2 agosto 2024 – Iniziamo oggi la nostra serie di interviste ai candidati alla Presidenza della Fise. Come annunciato, la nostra visibilità ai candidati sarà uniformata alla stessa visibilità, alle stesse regole ed agli stessi spazi, a garanzia dei nostri lettori e followers, dei candidati e nel bene degli sport equestri. Ai candidati rivolgiamo le stesse domande in questo primo giro di interviste che ripeteremo poi nell’imminenza delle elezioni. Iniziamo, in ordine alfabetico con Duccio Bartalucci, 72 anni, modenese ma romano d’adozione, cavaliere di punta della nazionale azzurra fino al 1997, poi due volte ct della nostra nazionale. È una delle figure più importanti degli sport equestri in Italia e non solo, come attesta la recente nomina a ct della Nazionale della Colombia.
Perché si candida alla Presidenza della FISE?
«Per amore del mio sport, per un senso di responsabilità e per proporre, dopo otto anni, un’alternativa ai tesserati».
Se dovesse indicare i tre punti cardine del suo programma quali indicherebbe?
«Partecipazione, Etica, Formazione e Programmazione Sportiva costituiscono le fondamenta da cui dobbiamo obbligatoriamente ripartire. Ne ho citati quattro, ne sono consapevole e le chiedo scusa ma non me ne voglia: sono tutti imprescindibili».
Ricetta per allargare la base dei tesserati?
«È necessario sviluppare di un modello di accesso nel mondo Pony che ricalchi quanto fatto dalla Francia negli anni passati. Assistenza alle associazioni e alle scuole di equitazione tramite l’attivazione di uno sportello dedicato aperto h24. Supporto legale e stipula di una polizza assicurativa a tutela dei centri per i casi di responsabilità civile verso terzi che prevedono richieste di risarcimento danni. Perseguimento dell’obiettivo, attraverso un’accurata spending review, di diminuire i costi a carico dell’utenza con conseguente aumento dei ricavi attraverso l’affidamento del marketing e della comunicazione a professionisti del settore».
Come intende incentivare i proprietari ad investire in cavalli di alta qualità per i cavalieri italiani e che ruolo può avere la Fise in questo?
«Innanzitutto attraverso l’interazione pro attiva con i Proprietari/Sponsor – e ne abbiamo – che si renderanno disponibili a sostenere e supportare i nostri atleti. Con loro la Federazione dovrà lavorare in sinergia, condividendo programmi ed obiettivi. Supporto di uno Sportello dedicato per facilitare l’accesso al Credito Sportivo, anche volto all’acquisto di Cavalli Giovani da destinare alla rosa della Prima Squadra a sostegno dell’attività di alto livello. Assegnazione di premi al palo per chi conseguirà risultati sportivi di rilievo secondo coefficienti prestabiliti, equità e merito».
Ha progetti specifici per la formazione degli istruttori?
«Assolutamente sì ed in totale contrapposizione con quanto fatto dall’attuale dirigenza. Abbiamo necessità di invertire la rotta abbandonando la strada intrapresa: la qualità, deve tornare al primo posto. A dispetto della quantità».
Quale ritiene sia la corretta gestione e programmazione dell’attività ai Pratoni?
«I Pratoni rappresentano oggi una grande opportunità oltre che essere stati teatro di storie di cavalli e di cavalieri che hanno calcato quei terreni e fatto la storia equestre di questo Paese. Nel pieno rispetto di tutto questo, si deve dar corso ad un progetto affinché il CEF possa rappresentare una risorsa e non più un onere per le casse federali. In quest’ottica le Ponyadi, evento clou tra quelli federali, devono essere organizzate dalla Federazione e non assegnate ad un Comitato Organizzatore privato piuttosto che a un altro. E devono trovare nel Centro Equestre Federale dei Pratoni del Vivaro la loro fissa dimora. Così come dovrà essere la casa dove si potranno e dovranno svolgere tutte le attività correlate al Terzo Settore che prevedono il coinvolgimento e lo sviluppo delle iniziative inerenti la Riabilitazione Equestre».
Quali sono le azioni da mettere in atto per la preparazione dei nostri atleti in ambito internazionale e olimpico?
«Occorrono una serie di interazioni che proverò a riassumere in alcuni punti:
- A) Destinare maggiori risorse finanziarie allo Sport di vertice
- B) Mettere in campo le migliori risorse tecniche a tutti i livelli e in tutte le discipline, olimpiche e non.
- C) Seguire una programmazione frutto di una progettualità a medio lungo termine
- D) Ripristinare un forte spirito di squadra affinché tutto il comparto equestre torni a remare nella stessa direzione
- E) Coinvolgere attivamente Allevatori, Proprietari e Sponsor in un progetto comune a sostegno degli atleti d’interesse nazionale
Quali saranno le priorità in termini di allocazione delle risorse in relazione al budget federale?
«Sport e Salute, non Duccio Bartalucci, ha decretato che siamo la terza peggior Federazione per rapporto percentuale tra budget a disposizione e risorse destinate all’attività sportiva. Bene, è facile rispondere: dobbiamo invertire questi numeri e posizionarci nelle zone alte di questa classifica oggi poco consona ad un apparato che fattura oltre 30 milioni di euro all’anno».
Qual è la prima cosa che farà da Presidente in caso venga eletto?
«Farò in modo che ciò che oggi è facoltà domani diventi un obbligo per la Federazione Italiana Sport Equestri: la deliberazione in Assemblea tramite voto elettronico a distanza».
Esclude l’ipotesi di allearsi con uno degli altri candidati prima del voto?
«Abbiamo già dato corso ad un’alleanza con Clara Campese, condividiamo il medesimo obiettivo: il cambiamento. I nostri programmi hanno tanti punti di convergenza e nella nostra visione di futura Federazione é prevista una sinergia: se sarò io Presidente, Clara avrà un ruolo chiave nella FISE del prossimo quadriennio e così viceversa».
Appello finale
Il 9 settembre, se la nostra azione per poter votare a costo zero mediante il voto elettronico a distanza non troverà ascolto da parte di chi è stato chiamato a intervenire per ripristinare regole di diritto, vi esorto a venire a Roma a votare.
Abbiamo una grandissima opportunità per cambiare in meglio le cose, non lasciamocela scappare. STOP ALLE DELEGHE, RIPRENDIAMOCI LO SPORT!