Belluno, 16 settembre 2024 – Una scena di quelle che ricordano le cacce preistoriche.
Asini e cavalli spaventati che cadono in un dirupo a Santo Stefano di Cadore, galoppando per paura verso quella che pensavano fosse l’unica via di fuga.
Invece è stata la scena che si sono trovati davanti ieri mattina gli uomini della squadra Vigili del Fuoco di Santo Stefano di Cadore e dell’elicottero Drago 149 del reparto volo di Venezia.
A causare il disastro un cane libero, non sappiamo se lasciato senza guinzaglio da qualche escursionista o al seguito di qualche cacciatore. Ha spaventato la mandria di 36 equidi, di cui 18 morti immediatamente a causa dei traumi.
Gli altri 18 sono stati recuperati dai Vigili del Fuoco e dall’elicottero dal burrone della Val Visdende e poi messi in sicurezza.
La rabbia è tanta: non si finirà mai di ricordare l’importanza di tenere legati i cani, anche in ambiente.
“Il proprietario di qualsiasi animale, e nello specifico dei cani, è responsabile del suo benessere, del suo controllo e della sua conduzione. Come previsto dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2013, riguardante la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Inoltre sui proprietari grava una responsabilità sia civile che penale, prevista dagli articoli 2052 c.c., 590 e 672 c.p., nel caso in cui il proprio animale sia l’autore di danni o lesioni a persone, cose o altri animali. Anche nel caso in cui fosse fuggito o smarrito, salvo la prova del caso fortuito, cioè il provare che sia accaduto un evento imprevisto, imprevedibile e inevitabile”. Da Studio Legale Castagna.
Ormai gli incidenti causati dai sempre più numerosi cani ‘escursionisti’ portati in trekking dai proprietari stanno diventando un grave problema in più per il già delicatissimo sistema naturale ed economico della montagna.
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