Bologna, 12 gennaio 2024 – Aggiornamenti dalla periferia bolognese, tra Zola e Anzola, sempre dalla cronaca de Il Resto del Carlino.
Assediati dai lupi.
Allarme rosso e ronde notturne nella tenuta Orsi Mangelli, decine di ettari a pascolo e paddock tra Zola e Anzola dove oggi sono attive cinque diverse scuderie con circa 300 cavalli che da domenica scorsa tutte le sere vengono riportati nel chiuso delle stalle di via Madonna dei Prati e di via Baiesi.
“I lupi, che dalle tracce potevano essere 4 o 5, per tre notti hanno attaccato i cavalli che normalmente lasciamo fuori. Hanno ucciso e sbranato tre puledri appena svezzati e ferito gravemente una cavalla. Le hanno letteralmente stappato una parte della muscolatura della gamba posteriore. Non sappiamo se si salverà. E comunque non potrà più trottare”, riferisce un responsabile dell’allevamento che ha i paddock lungo il viale principale della tenuta e altri pascoli a levante del corso del torrente Ghironda.
Oltre allo strazio emotivo della morte violenta subita dai tre puledri, giovanissimi, ma anche preziosi.
Si stima che il valore di ciascuno possa superare i 20mila euro, c’è il danno economico: “Sono cavalli destinati alle competizioni. Al trotto, come quelli che vede in allenamento nella pista lì vicina. Oggi sono spese di razza, fecondazione, genealogia, allevamento, ma se diventa un cavallo vincente si fa presto ad arrivare ad un valore di centinaia di migliaia di euro”, aggiunge mentre gli stallieri fanno la spola tra il prato e la scuderia.
Da tre notti infatti gli addetti all’allevamento si turnano dentro e fuori le stalle per evitare che gli assalti delle notti precedenti possano fare altre vittime.
“Confiniamo con l’ex polveriera, abbandonata da tanti anni e diventata rifugio di fatto di tanti animali selvatici. Anche volpi e lupi. Ma fino ad ora non era mai capitato che avessero attaccato i cavalli. I grandi si difendono in qualche modo. Magari vengono feriti, ma si possono salvare. I puledri invece sono piccoli, vengono rincorsi ma non possono uscire dal recinto. Quando sono sfiniti i lupi li attaccano alla gola e poi li spolpano. E adesso che si sono abituati sarà difficile scoraggiarli”, dice uno stalliere.
Come è noto il lupo è una specie protetta e quindi, come hanno confermato le guardie provinciali al termine del sopralluogo che sulla base dell’analisi delle carcasse, delle impronte e delle tracce biologiche hanno stabilito che si tratta di lupi, l’unica strategia possibile sarebbe quella di recintare con reti metalliche di altezza adeguata, tutti i pascoli.
“E’ una cosa improponibile, per i costi e per la conformazione del terreno. Però una cosa è certa: non possiamo pensare di fare ronde tutte le notti”, dicono gli allevatori.
di Gabriele Mignardi. da Il Resto del Carlino edizione di Bologna.