Bologna 13 dicembre 2021 – Spesso maltrattamento e incuria degli animali sono il risultato diretto di una assenza di cultura e di una disposizione personale che noi non amiamo.
Raramente, quasi mai, chi ha entrambe queste ‘doti all’incontrario’ cambia.
Chi maltratta una volta, quasi sempre reitera. A meno che non gli venga impedito.
In questo senso, la giustizia britannica fa scuola. E spesso si legge di sentenze che determinano l’inadeguatezza, anche per tutta la vita, al possesso di animali. Con annessa osservanza delle stesse.
Da noi purtroppo non è sempre così. Prendiamo un esempio. Nel pavese, a Borgo Priolo, sono diversi anni che una brutta situazione sta trascinandosi di denuncia in denuncia.
La prima risale alla primavera del 2019. La Forestale interviene per oltre 20 cavalli tenuti in stato di malnutrizione e indigenza in un recinto fatiscente che viene ricondotto alla proprietà di un privato. L’uomo viene sanzionato. I veterinari dell’Ast, intervenuti a sostegno delle forze dell’ordine, raccomandano migliori condizioni di vita per i cavalli. Dopo di che, salutano e vanno via.
Passa un anno e, nel 2020, la vicenda si ripete. Nuova segnalazione per vecchie motivazioni. E nuovo intervento delle forze dell’ordine. Che questa volta sfocia in un sequestro cautelativo. I cavalli posti sotto sequestro vengono ‘assegnati’ alla tutela proprio alla persona cui erano stati sequestrati.
Il che avrà sicuramente un qualche senso legale o burocratico ma, nel mondo del buon senso suona un po’ l’equivalente dell’affidare Hänsel e Gretel alla strega. Dopo qualche mese, il magistrato scioglie il sequestro e i cavalli tornano alla piena proprietà originaria.
La lenta macchina della legge gira a mezzo millimetro all’ora e il signore denunciato, nel frattempo, è stato rinviato a giudizio per ipotesi di negligenza.
Anno nuova vita nuova? No no…
Ma ciò non ha impedito l’evolversi scontato degli eventi. Arriviamo così al 2021, in autunno, quando fioccano nuove segnalazioni per le condizioni critiche di maltrattamento e incuria dei cavalli che a questo punto sono 37. Seguono le solite prescrizioni dell’Ast e della Forestale, con la promessa-minaccia di andare presto a verificare gli auspicati miglioramenti nella condizione/conduzione degli animali.
Il 27 ottobre Horse Angels segnala all’Ast il caso. A distanza di un mese e mezzo sappiamo che il sindaco ha in affidamento i cavalli, nuovamente sotto sequestro, in attesa di individuare le famiglie che potranno presto accoglierli.
37 cavalli non sono pochi da sistemare. 6 li ha accolti Progetto Islander. Ma nessuna associazione ha le risorse, senza un aiuto consistente da parte dello Stato, per portarli via tutti insieme. Quindi potrebbe volerci tempo per aiutarli tutti. Gli altri 31, se la burocrazia lo permetterà, saranno a brevissimo affidati a Horse Angels, per poi essere ricollocati. Ma spetta al Gup, che a oggi non si è ancora pronunciato, decidere in merito.
Proprio per questo non dobbiamo lasciar spegnere i riflettori su questa vicenda. Perché, anche i diritti dei cavalli valgono come i nostri.