Bologna, 7 agosto 2024 – Pubblichiamo oggi la seconda intervista ai candidati alla Presidenza della Fise. E’ il turno di Clara Campese, ex amazzone di buon livello, Presidente del Comitato Regionale della Fise Veneto, ideatrice ed organizzatrice di Cavalli in Villa. Le interviste proseguiranno poi in ordine alfabetico con Marco Di Paola e Francesco Vergine.
Perchè si candida alla Presidenza della Fise?
«Perchè ritengo sia indispensabile dare avvio ad un cambio di passo sostanziale, in cui la Fise dovrà incarnare realmente i Valori e gli Obbiettivi dello Sport».
Se dovesse selezionare i tre punti cardinali del suo programma elettorale quali indicherebbe?
«Meritocrazia, metodo di lavoro basato sulle competenze e sul rigore, mentalità sana e funzionale al lavoro di squadra».
Quale la sua ricetta per allargare la base dei tesserati?
«È necessario dare subito più visibilità al mondo del cavallo investendo adeguatamente nella comunicazione e promozione, stabilire sinergie istituzionali per arrivare il più vicino possibile alla collettività, dotare i circoli e i tecnici di strumenti informativi, di marketing e comunicazione strategica, premiare chi si attiva con iniziative di carattere promozionale e sociale».
Come intende incentivare i proprietari ad investire in cavalli di alta qualità per i cavalieri italiani e che ruolo può avere la Fise in questo?
«Prima di tutto dobbiamo recuperare credibilità in generale sia in Italia che all’estero. Gli investitori si trovano se ci sono progettualità serie e professionalità indiscutibili che garantiscono il valore del progetto. Coinvolgendo maggiormente i proprietari dei cavalli negli obbiettivi, fornendo loro tutele, supporto e riconoscimento. investire nella comunicazione e marketing. Promuovere eventi, iniziative, etc… a richiamo di pubblico a cui dare massima visibilità».
Ha progetti specifici per la formazione degli istruttori?
«La formazione è un ambito di fondamentale importanza, in cui la necessità di una accurata riforma è sentita in tutta Italia. Partiamo dal presupposto che attraverso il prezioso lavoro degli istruttori passa la crescita dei nostri binomi. Vorrei evidenziare che i contenuti dell’insegnamento richiedono profonde competenze, conoscenze, aggiornamenti, e confronti continui. Il proprio patrimonio di esperienze dev’essere costantemente arricchito. Detto ciò ritengo sia indispensabile filtrare le ammissioni alle prime unità didattiche. Questa prima parte della formazione è infatti di strategica importanza perchè riguarda l’impostazione di base degli atleti principianti. In secondo luogo ho previsto di sostituire i classici aggiornamenti con workshop pratici per esempio con Direttori di Campo, Presidenti di Giuria, Giudici di Stile, Preparatori di Giovani Cavalli, ecc… affinché vengano proposti strumenti pratici di lavoro al fine anche di equilibrare la preparazione teorica. Inoltre auspico che si possa definire un “linguaggio comune” attraverso sedute di lavoro anche per i docenti, finalizzate ad uniformare i contenuti dei corsi. Nelle prime unità didattiche ho previsto che venga inserito un monte ore adeguato per la diffusione delle discipline non olimpiche e ampliato lo spazio dedicato alle attività ludiche con i pony. Trovo infine che sia necessario inserire in tutte le unità didattiche più ore di pratica propedeutiche ad un approccio tecnico e ad un confronto costruttivo tra tecnici e docenti.
Ho pensato che per facilitare i circoli che cercano istruttori si debba realizzare una sezione pubblica di consultazione dove sarà possibile reperire i tecnici di base e gli istruttori».
Quale ritiene sia la corretta gestione e programmazione dell’attività ai Pratoni?
«I Pratoni costituiscono un patrimonio storico, culturale e sportivo, quindi vanno utilizzati sia per i progetti di carattere formativo che sportivo. Per questo motivo sarà indispensabile calendarizzare preventivamente gli impegni definiti con il settore della formazione e quelli relativi a manifestazioni federali che troveranno nella struttura dei Pratoni una perfetta collazione ma anche una ragionevole “produttività” per ammortizzare i costi di mantenimento. Sono convinta che si debba mettere a sistema uno schema equilibrato di assegnazioni delle manifestazioni federali, in modo da contemperare le esigenze programmatiche ed economiche della Fise con quelle dei Comitato Organizzatori attraverso una condivisione di priorità e obbiettivi».
Quali sono le azioni da mettere in atto per la preparazione dei nostri atleti in ambito internazionale e olimpico?
«Prima di tutto per raggiungere un reale cambio di passo durevole è necessario fare un Progetto Sportivo a lungo termine non è sufficiente infatti gestire solo l’alto livello; ci abbiamo provato per tanti anni ma senza successo. In Italia è necessario ora più che mai partire da “dietro”, investendo nei giovani cavalli, mantenendo questa impostazione negli anni per garantire il ricambio dei cavalli. Quindi diviene indispensabile gratificare e coinvolgere i proprietari, gli sponsor, gli allevatori. Altro aspetto prioritario è la pianificazione. I tecnici di Eccellenza incaricati, programmeranno con largo anticipo. La Fise dall’altro canto si occuperà di sviluppare il valore della “identità italiana” che diverrà strumentale per nutrire un radicato spirito di squadra».
Quali saranno le priorità in termini di allocazione delle risorse in relazione al budget federale?
«Partendo dal presupposto che ho una Visione chiara degli obbiettivi e di punti di criticità il lavoro della nuova dirigenza si focalizzerà nel ridurre i costi, gli sprechi, per liberare e assegnare maggiori risorse ai vari Dipartimenti Sportivi. Ogni Dipartimento – Commissione dovrà garantire la stesura di progetti che evidenzino modi e tempi per il raggiungimento degli obbiettivi, escludendo tassativamente cambi di programmi in corso d’opera. L’attività dei Dipartimenti e delle Commissioni sarà in linea con le direttrici del programma politico che ho divulgato».
Qual è la prima cosa che farà da Presidente in caso venga eletta?
«Elencherò di seguito alcune tra le priorità: – i dipendenti federali per condividere problematiche di servizio, mansioni, idee pratiche al fine di efficientare ulteriormente il funzionamento della Federazione; – convocherò gli atleti di prima fascia di tutte le discipline per ascoltare le loro istanze;- nomina delle figure tecniche e membri di Dipartimento – Commissioni – Board Allevatori Giovani Cavalli, a cui affidare l’elaborazione della struttura programmatica a medio e lungo termine da condividere con il Consiglio Federale.
Esclude l’ipotesi di allearsi con uno degli altri candidati prima del voto?
«In considerazione del fatto che sono assolutamente convinta che è vitale realizzare quel cambio di passo, in virtù del quale la nostra Fise potrà essere veramente la Fise dei Tesserati. Ho condiviso con Duccio Bartalucci una coalizione di figure in rappresentanza delle tre categorie previste nella formazione del Consiglio Federale. Viene da sè che alla base di questo sussista una sincera e sportiva intesa di coinvolgimento reciproco».