Bologna, 15 gennaio 2021 – «Quando frequentavo veterinaria e abitavo a Messina, capitava. Magari arrivavo in fondo alla strada e lì un ‘caruso’ in scooter fermava il traffico. Si spegneva l’auto, si aspettava qualche istante. Il cavallo passava e subito tutto tornava come prima».
A raccontare l’aneddoto è un giovane veterinario siciliano che, a suo dire, per fortuna ha poi scelto di dedicarsi ai piccoli animali. Ma il rumore degli zoccoli sull’asfalto non l’ha scordato. Così come pure l’apparente ‘normalità’ di eventi che non erano affatto normali. Non sulle strade di una città almeno.
È solo di pochissimi giorni fa l’avvistamento, in piena zona rossa, nella città del sindaco Cateno de Luca, di un cavallo con sulky ben oltre l’orario del coprifuoco.
Lo scenario il solito: viale Regina Elena, prima che sorga il sole. Una cavallo attaccato al sulky, un motorino apristrada e la routine dell’allenamento. Come se si fosse in un ippodromo qualsiasi.
Ma qui non ci sono box, piste, controlli, professionisti. Non ci sono tutele. Neppure quelle minime.
E così arriviamo a ieri, quando gli agenti della Municipale (comandante vicario Giovanni Giardina), con l’aiuto del Reparto Ambientale (coordinatore Giacomo Visalli) hanno trovato proprio nel cuore di Messina un cavallo là dove non avrebbe dovuto esserci.
Il cavallo – privo di microchip – era ‘detenuto’ in un terreno di proprietà del consorzio autostradale, all’interno del quale sono stati trovati ricoveri abusivi, recinzioni improvvisate e rifiuti di ogni genere.
La stalla improvvisata, neanche a dirlo, risultava priva delle più elementari norme di sicurezza. In uno dei container presenti a margine del terreno, le forze dell’ordine hanno rinvenuto un sulky impiegato per ‘le passeggiate’ all’alba.
Il proprietario del cavallo è stato denunciato all’autorità giudiziaria. I reati contestatigli vanno dall’occupazione di suolo pubblico al maltrattamento.
Container e recinti sono state sottoposti a sequestro giudiziario e il cavallo è stato affidato a una struttura autorizzata che d’ora in poi se ne prenderà cura.