Bologna, 2 febbraio 2023 – Ci sono fatti, come questi accaduti in Liguria, che lasciano francamente sgomenti. Non tutti amano i cavalli come noi. È un dato di fatto e una cosa perfettamente accettabile, ci mancherebbe. Così come, più in generale, non tutti amano gli animali. Ci sta anche questo. Però… Sì, c’è un però. Che è la sottile linea che separa il pieno e lecito diritto di pensarla come si vuole dai comportamenti incomprensibili e inaccettabili. Comportamenti inquietanti di chi è in grado di togliere la vita a ciò che non ama. Questo non è normale. Non è accettabile.
Domenica hanno preso a fucilate due cavalli. Due rewild dell’Aveto.
È già accaduto che qualche cacciatore scambiasse un cavallo per un cinghiale. Due però è una ‘casualità’ che assume un sapore molto differente. E ci auguriamo che le autorità facciano chiarezza su questo fatto perché non è normale che ci sia qualcuno che con arbitrio vada in giro con armi mortali a sparare a dei cavalli. È indice di problemi davvero seri, sui quali è pericoloso agire con leggerezza.
Riportiamo qui di seguito un comunicato che ci hanno inviato gli amici di Rewild Liguria, l’associazione di volontari che da tanti anni si fa letteralmente in quattro per assicurare a questa magnifica risorsa del loro territorio un’esistenza decente. Anche a loro, oltre che ai due cavalli uccisi, va un affettuoso pensiero.
Cavalla dell’Aveto uccisa con due colpi di arma da fuoco a Borzonasca.
Nel pomeriggio di domenica 29 gennaio, ultima giornata di caccia al cinghiale, si sono susseguite segnalazioni di un cavallo morto in un fosso e un altro, a pochi metri, vivo con due ferite sanguinanti, in un bosco in prossimità della Statale 586 .
L’intervento dei vigili del fuoco nulla ha potuto fare per la cavalla ferita. Mentre nessun riscontro è arrivato dal veterinario reperibile della asl 4 allertato da più persone tramite il 118.
Nel tardo pomeriggio, visto l’assenza di soccorsi adeguati i volontari di Rewild Liguria allertano la d.ssa Canepa, veterinario equino libero professionista che si rende disponibile , come sempre, ad intervenire nelle emergenze e si recano sul posto . La situazione appare subito molto compromessa, la cavalla respira a fatica ed è precaria sulle gambe. Si valuta di farla scendere in strada per caricarla sul van per un possibile ricovero, ma la cavalla cade e non si è più riusciti a metterla in piedi.
Lo stato di ipotensione, forse dovuto ad un’emorragia interna, impediva di mettere una flebo. Considerato lo stato di sofferenza, la veterinaria, riteneva necessario procedere all’eutanasia per interrompere inutili sofferenze che avrebbero comunque condotto alla morte la cavalla nel giro di poco tempo.
Sono state dunque analizzate le ferite sanguinanti, sulla spalla destra e sul costato destro e sono stati trovati i fori di entrata di proiettili, compatibili con il calibro da caccia al cinghiale.
La Asl ha disposto l’autopsia anche dell’altro cavallo, già morto per accertare le cause della morte e potere risalire all’arma che ha sparato alla cavalla. Rewild Liguria sta predisponendo una denuncia alla Procura della Repubblica per accertare le responsabilità dell’accaduto e punire il responsabile di tale gesto che, temiamo, non essere fortuito.
L’ignoranza, l’odio, l’inadempienza, tutti ingredienti di una storia già vista.