Bologna, 28 novembre – La riforma dello sport varata nelle ultime ore dal governo ha istituito ufficialmente la figura del «cavallo atleta», una svolta in termini pratici e legislativi salutata trionfalisticamente dalla Fise che ha lavorato tantissimo per arrivare a questo risultato. Ma cosa cambia in concreto? Abbiamo provato ad entrare nel dettaglio della legislazione in fieri nella diretta Instagram organizzata ieri sera da Cavallo Magazine con il presidente Fise Marco Di Paola, sicuramente il maggiore azionista di questa svolta.
«Questo – ha spiegato Di Paola – è il primo passaggio di una riforma che dovrà ora fare un passaggio alle due Camere del Parlamento e poi essere approvato nella Conferenza Stato-Regioni». La definizione di cavallo atleta «porterà alla definizione giuridica del cavallo con un documento che ne identifica lo status, lo qualifica come non destinato alla produzione alimentare – status questo non reversibile e quindi che resterà tale per sempre – e ne prevede l’iscrizione ai ruoli federali».
Questo è quindi un primo passo: una cornice all’interno della quale definire i contenuti con la maggiore attenzione possibile al ruolo dei nostri amici cavalli.
«Qui la nostra bravura – continua Di Paola – sarà quella di far crescere la figura del cavallo atleta riempendola di contenuti. Questo significa fare in modo che il cavallo quando si muove non sia considerato merce, quando è sottoposto a vaccinazione non sia considerato prodotto alimentare e quando si tratta fiscalmente non incorra in risvolti fastidiosi come per esempio essere considerato un bene di lusso».
L’esempio più classico è quello della pensione. «Abbiamo già ottenuto una circolare per l’Agenzia delle Entrate – specifica Di Paola – che semplifica il rapporto nel senso che la pensione del cavallo non è soggetta a Iva».
Sarà quindi principalmente nel campo del trasporto, del benessere, del trattamento fiscale e pensionistico, oltre che del riconoscimento sportivo che la figura del cavallo atleta conoscerà la sua forma nuova giuridica.
«Il cavallo è sempre stato al fianco dell’uomo in un biniomio indissolubile – ha detto Di Paola –: come mezzo di trasporto, come compagno in agricoltura, come alleato in guerra. Oggi è compagno nello sport e questo passaggio nopn ha ancora una codifica come merita e per la quale stiamo lavorando fin dal 2017».
Come? «Abbiamo preso in mano la questione in quell’anno – spiega ancora Di Paola –: prima era stato molto trascurato il rapporto con la politica, nell’ordinamento giuridico mancava un riferimento normativo. Da parte delle istituzioni – prosegue Di Paola – ho trovato all’inizio poca conoscenza. Poi grazie anche all’appoggio del Ministro Spadafora è stato avviato questo percorso che oggi è ad uno snodo».
Tra le altre novità concrete della riforma ci sarà anche l’obbligo della visita di idoneità agonistica per i cavalli: sullo schema della stessa idoneità prevista per gli atleti Coni di qualsiasi livello. Cavallo atleta: più binomio di così…