Bologna, 8 marzo 2024 – Una richiesta forte e una vicenda dai contorni inquietanti che è arrivata fino al Ministro dello Sport Abodi e vuole raggiungere a breve anche il Presidente del Coni Giovanni Malagò. Il fatto è avvenuto nel Biellese e, pur essendo una vicenda che affonda le sue radici su sentenze partite dieci anni fa, ancora oggi torna di attualità. Un gruppo di mamme infatti ha chiesto formalmente in una manifestazione il commissariamento della Fise e l’intervento di Malagò.
Al centro della vicenda c’è un cinquantenne del Biellese che, nonostante una condanna a quattro anni e mezzo passata in giudicato per abusi su minori, ed una radiazione definitiva da parte della Federazione, è riuscito successivamente a tesserarsi di nuovo e, ancora più grave, stando alle accuse, venendo nuovamente in contatto con minori.
Un gruppo di mamme si è quindi presentato al Coni con tanto di cartelli: ‘Presidente Malagò, deve proteggere i minori abusati. Faccia la cosa giusta’. Ed ancora: ‘La Federazione Sport Equestri va commissariata’. Appelli che non cadranno nel vuoto come promette un terzo cartello: ‘Noi mamme non ci arrenderemo’. La versione delle mamme riportata già più volte dai media non cambia: «È stato condannato in via definitiva per abusi sessuali su sei ragazzini e non può continuare a insegnare».
Nonostante la notizia avuto un ampio risalto sui media dell’epoca, questo vari centri ippici, come accusano le mamme, avrebbero dato ospitalità a questa persona, nonostante nei comunicati della Fise escano periodicamente gli elenchi delle persone radiate. Omertà, sottovalutazione, mancanza di informazioni da parte di chi gli ha dato ospitalità?
Una situazione che ha portato le mamme fino all’ufficio del Ministro Andrea Abodi.
In ogni caso, per chiarire la vicenda, la Federazione Sport Equestri ieri ha diffuso una nota (scaricabile in fondo all’articolo, ndr) con le tappe di quanto successo. “Dopo la radiazione definitiva con sentenza della Corte federale d’appello del 4 luglio 2017 e la sospensione del suo circolo di appartenenza che poi non si è mai più affiliato alla Fise – recita la nota – il 2 gennaio 2023 una mamma ha segnalato alla Fise che la stessa persona risultava tesserata come proprietaria di cavalli”.
Come è possibile questo nuovo tesseramento? La Fise spiega: «Si è trattato di un errore del programma informatico di tesseramento, dovuto al nome di battesimo inserito con una lettera in meno mentre il programma non aveva rivelato la coincidenza del codice fiscale».
Una volta riscontrato l’errore, è stato revocato il tesseramento, mentre la radiazione di fatto non è mai venuta meno. Ora da un lato infatti pende una richiesta risarcitoria una delle mamme e la Fise, dall’altro la stessa mamma ha denunciato, si legge ancora nella nota della Federazione “che la persona radiata avrebbe, anche dopo il provvedimento di radiazione, continuato a frequentare più centri della Fise, venendo così in contatto con minori tesserati”.
La Fise a questo proposito conferma di voler lavorare “per l’emersione di situazioni ignote” e che la Procura federale è attenta ad intervenire in caso. La Fise ricorda nel comunicato “le diverse sentenze di radiazione a riprova di aver sempre combattuto ‘senza se e senza ma’ qualsiasi tipo di molestia” e cita la sensibilità della stessa Federazione “che ha organizzato eventi sul tema e promosso la delibera del Coni per l’estensione della radiazione di una federazione a tutti gli organismi riconosciuti dal Coni”.
Tutte attività meritorie indubbiamente, che però non esauriscono il tema: sebbene si tratti di un errore informatico, in casi simili è evidente che servono meccanismi di controllo e prevenzione molto più affidabili, sia a livello centrale di verifica incrociata dei dati per concedere il tesseramento (il programma è comune alle diverse federazioni) sia a livello territoriale attraverso i centri ippici cui chiedere un fondamentale ruolo di filtro di informazioni e controllo.
Riportiamo QUI in versione integrale (pdf scaricabile) la nota che la Fise ha rilasciato in merito alla vicenda