Bologna, 11 aprile 2022 – Pochi giorni fa le strade di Brancaccio, a Palermo, sono state di nuovo testimoni della barbarie delle corse clandestine. Con puntualità, le immagini sono finite in rete. Live. Come si conviene alle ‘migliori’ esibizioni. Quasi che oramai l’ignominia si compia apposta per poterla mandare online.
Le forze dell’ordine, in quartieri e aree già complicati, stanno dando prova di tenacia. Controllano, sequestrano, denunciano, multano. Ma le corse clandestine sono solo uno dei tentacoli di un kraken molto difficile da eradicare. Un mostro che permea territori e persone. E impedisce che una nuova coscienza possa nascere, crescere e farsi spazio.
«La sfrontatezza degli organizzatori delle corse clandestine è nota da tempo. Basti pensare ai video e alle immagini che circolano sui social. Esaltazione e sublimazione dello strapotere criminale» ha commentato Ciro Troiano, criminologo, responsabile Osservatorio Zoomafia LAV.
«Lo diciamo da anni: questa attività criminale, tra le più aggressive della zoomafia, richiede un’adeguata azione sinergica di contrasto. Si deve comprende che questa attività criminale, oltre a sottoporre gli animali coinvolti a maltrattamenti e a condizioni di detenzione esasperate, rappresenta un mezzo di riciclaggio di proventi illegali. Di controllo sociale e di dominio territoriale. In altro modo, il suo contrasto è destinato a limitarsi solo, quando ci saranno, ad interventi spot. Per nulla risolutivi del problema. Se si vuole vincere per davvero questa lotta, occorre adottare una visione strategica unitaria dei vari aspetti dell’illegalità zoomafiosa che incidono sul più vasto contesto della tutela della sicurezza pubblica. E su quello della lotta alla criminalità organizzata. Solo adottando iniziative investigative tipiche del contrasto ai sodalizi criminali si attuerà una strategia vincente. Altrimenti continueremo con l’ipocrita indignazione fino alla prossima corsa clandestina».
L’appello alla ministra
Due anni fa, nel giorno di Pasqua, fu organizzata una corsa clandestina a Sora (Frosinone). Solo pochi giorni fa si è proceduto alla demolizione delle strutture riconducibili all’evento. Senza contare il fatto che erano davvero tanti anni che la questione era sotto la lente d’osservazione delle forze dell’ordine…
Del resto, con qualche giorno di vacanza e il favore del bel tempo, cosa può esserci di meglio se non organizzare corse clandestine e muovere un po’ di denaro?…
Per questi motivi, la LAV chiede a gran voce alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese di dare indicazioni alle questure e alle prefetture delle Province dove questo fenomeno criminale è particolarmente presente. Nonché di intensificare le attività di controllo del territorio per prevenire la realizzazione di queste vere e proprie manifestazioni di crudele esaltazione dell’illegalità.