Firenze, 16 febbraio 2024 – Che tra Siena e Firenze ci sia un lungo rapporto ricco di contrapposizioni è storia, dall’Arbia rossa di sangue in poi.
Ma che ai giorni nostri si ribaltassero le decisioni in merito a specifiche cause giudiziarie, passando dal tribunale dell’una a quello dell’altra città non era così scontato, vedi caso Bruschelli Gigi.
Che a Siena era stato condannato a 4 anni e 10 mesi per il reato di falso in atto pubblico, per lo scambio dei ‘documenti di identità’ tra due cavalli e assolto per l’accusa di maltrattamento/doping.
A Firenze invece la Corte d’Appello per il processo di secondo grado lo ha assolto sullo scambio dei cavalli insieme al veterinario coinvolto nel’indagine.
E lo ha invece condannato per doping (che a Siena in 1° grado non gli era stato addebitato), quindi maltrattamento legato alla somministrazione di farmaci che alterano le prestazioni dei cavalli.
Ricordiamo che l’accusa di scambio dei documenti dei cavalli verteva sul fatto che si ipotizzava avesse fatto correre un Purosangue Inglese, Captain Forest al posto di un Mezzosangue Anglo-Arabo iscritto al Protocollo dei cavalli da Palio, Romantico Baio.
L’iscrizione in carriera dei soli mezzosangue ha come scopo quello di avere in piazza cavalli non troppo veloci, che quindi si trovino meno in difficoltà sul percorso del Palio di Siena.
Da Radio Siena Tv: “I giudici fiorentini hanno ribaltato i verdetti, assolvendo Bruschelli per i vari falsi – alcuni dei quali riqualificati in reati prescritti, altri non riconosciuti come reati – condannandolo però a 7 mesi (pena sospesa) per il reato di maltrattamento di animali, legato alla somministrazione di alcuni farmaci ai cavalli, accusa per la quale era stato invece considerato innocente in primo grado (e per cui sarà probabilmente fatto ricorso in Cassazione)”.
Mentre aspettiamo il terzo grado di giudizio, ripassiamo la Divina Commedia:
“Lo strazio e ‘l grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso,
tal orazion fa far nel nostro tempio”.
(Inferno X, 85)