Bologna 17 novembre 2023 – Riconciliazione, riflessione, ascolto, solidarietà, rispetto: il Giubileo è un viaggio tanto fisico e concreto quanto interiore. Che enfatizza la connessione tra spiritualità e ambiente.
La rete di imprese Final Furlong – così come ci aveva anticipato Maurizio Rosellini in una intervista proprio alla stand di Cavallo Magazine – in collaborazione con Opera Romana Pellegrinaggi e con il supporto tecnico di Natura a Cavallo, ha dato ufficialmente il via, nel corso di Fieracavalli 2023, alla macchina organizzativa che porterà all’Equiraduno del Giubileo 2025, un evento internazionale lungo le antiche vie di pellegrinaggio fino in Piazza San Pietro da Papa Francesco. Dove l’arrivo è previsto il 14 maggio.
L’ufficialità a Verona
Presso lo stand a Fieracavalli del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con gli auspici di successo e l’attestazione di vicinanza e supporto del dicastero espressi dal sottosegretario sen. Claudio Barbaro, il primo tavolo di lavoro ha ospitato Emanuela Compri, Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Verona, Mauro Ferrari, presidente di Natura a Cavallo, la psicologa Maria Lucia Galli, Emilio Minunzio, vicepresidente Asi Nazionale, Maurizio Rosellini, ceo Final Furlong, Samanta Tata, responsabile Vatican & Rome O.R.P. e Marta Ugolini, assessora Cultura e turismo Comune di Verona.
«Il nostro Equiraduno del Giubileo è unico nel suo genere per inclusività e apertura a diverse tipologie di mobilità slow – ha spiegato Maurizio Rosellini, ceo Final Furlong – in quanto prevediamo la possibilità di percorrere i tracciati in sella, in carrozza, ma anche a piedi, in compagnia di equidi someggiati o, ancor più semplicemente, “da compagnia”. È nostro obiettivo, infatti, poter avvicinare al cavallo anche chi non abbia già dimestichezza. Inoltre, il viaggio è aperto a tutti, credenti di qualsiasi confessione e no. L’iniziativa pone l’attenzione sull’importanza del Giubileo per uno sviluppo sostenibile del turismo lento a contatto con la natura. Incorporare l’insegnamento della cura del creato attraverso il rapporto privilegiato con un animale promuove al tempo stesso il percorso interiore e la responsabilità ambientale».
Pellegrini e Giubileo: un rapporto con tanti risvolti
Se di “un’esperienza di ascolto e riflessione dell’uomo nei confronti del mondo che lo circonda, per partire con un motivo e arrivare con una motivazione” ha parlato Emanuela Compri, Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Verona, città che sarà tra i luoghi più attivi e rappresentativi del viaggio, Samanta Tata, responsabile Vatican & Rome O.R.P. ha sottolineato «l’importanza del Giubileo come messaggio globale di pace e comunione» e di come Opera Romana Pellegrinaggi promuoverà di questa proposta di viaggio per i pellegrini nell’Hinterland romano grazie alla collaborazione con Final Furlong.
«La responsabilità dovuta al compagno di viaggio fa sì che cavallo e cavaliere intraprendano realmente un percorso di relazione tra loro e con la natura», ha aggiunto Tata.
L’assessora alla Cultura e turismo Comune di Verona Marta Ugolini ha ricordato «il valore di un viaggio di grande seguito come il Giubileo per uno sviluppo sostenibile del turismo. Tutto è pronto per l’Equivia dei Forti, un anello verde di 11 Km intorno alla nostra città composto da tre percorsi che possono essere effettuati con il proprio cavallo o con quelli dei centri ippici della zona».
La ‘cifra’ equestre di Natura a Cavallo
«Per noi sarà il secondo Giubileo – ha spiegato Mauro Ferrari, presidente di Natura a Cavallo -. Nel 2020 i nostri binomi si sono già fatti messaggeri di pace in ogni città attraversata. La nostra organizzazione ha già iniziato a lavorare sui tracciati perché il benessere dell’uomo e del cavallo in viaggio marciano allo stesso passo e nulla si può improvvisare. Portare 500 amazzoni e cavalieri in Piazza San Pietro? Accettiamo la sfida». Sfida che potrà contare «sull’impegno dell’Asi come facilitatore tecnico per la gestione dei cavalli lungo i percorsi», ha garantito il vicepresidente nazionale dell’ente di promozione Emilio Minunzio.
Di forte suggestione l’intervento della psicologa e giornalista Maria Lucia Galli. «Dall’anno 990 d.c. – ha ricordato – il cavallo è stato compagno dei pellegrini lungo i cammini e, in particolare, la via Francigena che li conduceva dall’Inghilterra e da tutta Europa a Roma, da dove pellegrini, guerrieri e animali proseguivano verso l’imbarco per la Terrasanta».
«Questa esperienza di slow tourism – conclude Rosellini – attraverso un percorso che, dall’estero e da molte regioni d’Italia, porterà a Roma, vuole essere anche la testimonianza di come, attraverso la mobilità lenta e sostenibile, possa essere declinato il patrimonio naturale e culturale delle città e dei territori grazie al potere evocativo, ma anche di catalizzatore economico, del cavallo coinvolgendo soggetti pubblici e privati in una pianificazione comune. Tra i nostri obiettivi, infatti, rimane fondante la possibilità di un lascito sul territorio in termini di potenzialità di sviluppo attraverso la mappatura e la percorribilità permanente del percorso. La traccia del viaggio rimarrà fruibile come prodotto turistico spendibile per esperienze future».