Caserta, 23 agosto 2023 – Il giorno 7 agosto 2023 l’avvocato Maurizio Scuderi, per conto del principe Alduino di Ventimiglia di Monteforte, ha inviato una serie di osservazioni in risposta al nostro articolo del 31 luglio 2023, dove riportavamo la risposta della Fondazione Real Sito di Carditello alle mozioni di Ventimiglia.
Riportiamo di seguito, come è per noi doveroso, la replica inviata dal gentile avvocato Scuderi.
In nome, per conto e nell’interesse del Principe Alduino di Ventimiglia di Monteforte, che me ne ha conferito espresso mandato, con riferimento alle affermazioni del Presidente della Fondazione Real Sito di Carditello, riportate nel servizio a firma Maria Cristina Magri del 31 luglio 2023, preciso quanto segue:
- il giudizio pendente tra il mio patrocinato e la Fondazione Real Sito di Carditello, ha ad oggetto esclusivamente il contratto di associazione in partecipazione, e non altri rapporti;
- la Fondazione, da giugno 2022, non adempie alle obbligazioni di fornire “spazi coperti e scoperti”, “servizi”, “personale”, “approvvigionamenti”, “cure veterinarie”, “mascalcia”, non rispetta il benessere animale, ed ha arrecato ingiustificabili sofferenze e danni ai cavalli, avendoli privati:
- da giugno 2022 parzialmente, e, da inizi 2023 del tutto, dei pascoli;
- di ogni fisiologico movimento in libertà, imponendo ai cavalli di rimanere chiusi nelle scuderie;
- della movimentazione alla corda, imponendone immotivato divieto al personale che se ne occupava;
- degli interventi di mascalcia, con conseguente insorgenza di danni;
- del rifacimento delle lettiere, costringendoli più volte ad avere come giaciglio i propri escrementi;
- dell’alimentazione, non reintegrando le scorte esaurite, lasciandoli anche per più giorni a digiuno;
- a non eseguire le prescrizioni del loro stesso veterinario in relazione a quanto dallo stesso accertato allo stallone Dirone;
- per omissioni e mancanza di cure, nel 2022, nell’arco di pochi mesi, sono deceduti 2 stalloni e 2 puledre, i primi abbattuti per il deperimento derivato da mancata somministrazione di fieno speciale, essenziale per neutralizzare seri problemi respiratori, che, sino alla nomina dei due nuovi direttori era stato sempre somministrato, le seconde per assenza di assistenza al parto la prima, e di cure la seconda;
- proprio per scongiurare rischi, sia per i cavalli che per gli operai, il Ministero della Cultura, il 04.2021, ancor prima che iniziassero i lavori di restauro (e non di ristrutturazione, come affermato dal direttore Basco a verbale, che sono del tutto diversi), emise disposizioni per regolamentare la contemporanea presenza di cavalli e operai, specificando che i cavalli dovevano esser portati ai pascoli la mattina prima dell’inizio dei lavori, e ricondotti nelle scuderie la sera, dopo il termine dei lavori. Queste indicazioni la Fondazione ha scientemente omesso di attuare, in assenza di alcuna giustificazione;
- le aree esterne alla struttura, utilizzate quotidianamente a pascolo, fino all’imposizione degli illegittimi divieti, sebbene non interessate dai lavori di restauro, sono state vietate nonostante l’impossibilità di alcun contatto tra cavalli e operai;
- in esito all’ispezione dell’8.02.2023 ASL e NAS CC, eseguita su segnalazione del 4.02 del mio assistito di gravi inadempienze da parte della Fondazione, è stata accertata la mancanza di fieno, di cui veniva ordinato il reintegro “ad horas”, e altre non conformità;
- il trasferimento dei cavalli è stato disposto sulla sola base delle dichiarazioni del direttore Basco di incompatibilità della loro presenza con lavori, che però non erano in corso, come risulta anche da foto e video, e dal fatto che la Fondazione ha inviato “Comunicazione di inizio lavori” al Comune di San Tammaro, ben due mesi dopo, il 14.04.2023 (come da verbale del 21.04.2023 dell’Asl e Nas CC);
- la disposizione di trasferimento è stata impugnata, ed è al vaglio della Prima Sezione Consultiva del Consiglio di Stato (Affare n. 715/2023), che, in data 5.08.2023 ha invitato il Ministero della Salute e la Regione Campania a far pervenire la “relazione istruttoria”, e “a comunicare con urgenza ogni elemento utile al Ministero istruttore … in modo che il ricorso possa essere trattato quanto prima da questa Sezione, almeno per quanto riguarda l’istanza cautelare”. In detta comunicazione è evidenziato infine che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 63 del 2023, ha stabilito che “… le tutele previste dalla Convenzione (e segnatamente l’art. 6 sulla ragionevole durata dei processi) sono riferibili anche al ricorso straordinario”, rimarcando che “.. onde prevenire la lesione dell’interesse erariale al ricorso straordinario conseguente all’eventuale pagamento dell’indennizzo per la ritardata definizione del ricorso in oggetto, è indispensabile che quanto sopra richiesto sia adempiuto nel più breve tempo possibile”;
- la Fondazione non ha stipulato la polizza assicurativa per i rischi, sia verso terzi, che verso la Mandria, a cui era obbligata ai sensi dell’art. 2 del contratto, così esponendosi al rischio di dover risarcire i danni, e di esser in conseguenza chiamata a rispondere di un esborso che avrebbe dovuto esser scongiurato dalla copertura assicurativa;
- la forzata prolungata reclusione imposta dagli ingiustificabili divieti, i cui pericoli erano stati reiteratamente segnalati a mezzo pec, ha causato allo stallone Dirone l’abnorme ingrossamento di un testicolo, come accertato e dichiarato dal veterinario della Fondazione, Dott. Felice D’Andrea, le cui prescrizioni peraltro, non sono state incomprensibilmente eseguite;
- ancor oggi è vietata la movimentazione alla corda dei cavalli scuderizzati in box;
- tutti i cavalli, i cui documenti identificativi sono custoditi presso gli uffici della Fondazione, sono entrati in accordo tra Fondazione e proprietario, accompagnati dai prescritti modelli 4 telematici, ed è impossibile possano esser stati introdotti arbitrariamente, come emerge sia da atti che da dichiarazioni pubbliche della Fondazione, che più volte si è persino vantata della presenza di 50 esemplari, così dimostrando la piena consapevolezza del numero di cavalli presenti;
- ancora contrariamente a quanto affermato dal Presidente Maddaloni nell’intervista, non esiste alcun limite contrattuale di 30 capi, innanzitutto perché in contratto sono previsti gli accrescimenti, senza indicazione di limiti, ma soprattutto perché la previsione era stata inserita per l’ipotesi, mai verificatasi, di lavori interessanti l’intero sito, composto di ben 24 ettari;
- neppure i pretesi crediti affermati dal Presidente Maddaloni esistono. I costi di mantenimento sono contrattualmente posti a carico della Fondazione, ed è quindi del tutto infondata la pretesa di una partecipazione a costi, contrabbandandoli per perdite, che dovevano riguardare esclusivamente l’esercizio dell’impresa “stalla”, omettendo di riferire poi che la Mandria è stata conferita a titolo del tutto gratuito.
Un banale esempio sarà utile per comprenderlo: se un soggetto fornisce, a titolo gratuito, una flotta di 50 autovetture per l’esercizio di un’impresa, con l’accordo di dividere al 50% utili e perdite, non possono addebitarsi a “perdite” i costi di carburante, olio e manutenzione, che non sono infatti perdite, e così è nel caso della Mandria di Persano, laddove invece di carburante e olio, i costi consistono negli alimenti;
- il Presidente Maddaloni non ha risposto alla precisa e assai pertinente domanda rivoltagli dalla Vostra giornalista, se i cavalli il 31 luglio fruissero dei pascoli, trincerandosi al riparo di un’affermazione quanto meno sibillina, dicendo che “hanno avuto ed hanno possibilità di movimento e pascolo”. La situazione al 31 luglio, come oggi, è che i cavalli sono ancora chiusi nelle scuderie, gli è vietato uscirne, ed è stato vietato al personale girarli alla corda, senza alcuna motivazione, a meno di voler pensare consistere in una mera ritorsione o a un tentativo di forzatura;
- l’accusa di inadempienza alle disposizioni della ASL, allo stato sub judice del Consiglio di Stato, è destituita di fondamento, essendo noto al Presidente Maddaloni che neppure ha riscontrato i solleciti inviati al fine di creare le condizioni di sicurezza indispensabili per il trasferimento, che un trasferimento è oggi impossibile ad attuarsi, in assenza di un periodo di rasserenamento in spazi aperti di cavalli allo stato brado, di diversi sessi ed età, dopo mesi di reclusione nelle scuderie. Impedire a quei cavalli di scaricare le energie da troppo tempo innaturalmente compresse, mantenendoli ristretti nelle scuderie, preclude ogni possibilità di caricarli su camion trasporto in condizioni di minima sicurezza. Solo un ignorante, o un folle, può pensare di farlo, trascurando del tutto i pericoli di reazioni assolutamente incontrollabili – visto che i cavalli sono cresciuti in stato di semi reclusione, e non hanno quindi avuto modo di stabilire fra di loro le normali gerarchie di branco, e che, per di più, dovrebbero viaggiare senza paratie di separazione, in quanto non preparati ad essere condotti a cavezza individualmente sul trasporto – e dei conseguenti incidenti che, alle condizioni attuali, debbono ritenersi neppure un rischio, bensì una certezza;
- il Presidente Maddaloni ha poi parlato di una sorta di gara per trasferire i cavalli, e però senza averne neppure parlato con il proprietario, ed ha omesso anche di spiegare a chi dovrebbero far carico le relative spese;
- la Fondazione non ha adempiuto alle prescrizioni degli ispettori, come risulta dal verbale del 21.04.2023;
In conseguenza della deleteria immagine del mio patrocinato proposta dal Presidente Maddaloni, sarà invece il caso di dedicare qualche rigo alla gestione di questa Fondazione, nata per ricostruire la storia del sito attraverso l’allevamento dei discendenti degli originari occupanti, e “valorizzare” i siti borbonici, come sembra esser stato dimenticato, come non può non concludersi solo sfogliando l’archivio “eventi”, dal quale è assai difficile individuare quale sarebbe almeno uno di questi che rientri nella “valorizzazione delle antiche residenze borboniche”.
Alla luce delle contestazioni del Presidente Maddaloni, qualche ulteriore notazione sembra opportuna circa la gestione della Fondazione sotto il profilo dell’utilizzo di denari pubblici.
Anche a prescindere dall’artificioso tentativo di trasformare i costi di mantenimento dei cavalli in perdite dell’impresa “stalla”, per contratto a carico della Fondazione, e su cui sarà l’A.G. a pronunciarsi, farebbe forse meglio il neo nominato Presidente Maddaloni a rivolgere la sua attenzione ad altri e ben più rilevanti aspetti, che non sembrano aver destato il suo interesse, e che però un peso economico, e non da poco, lo producono alle casse della Fondazione.
La spesa di circa €. 50.000,00 l’anno per l’asporto del letame, che con la costruzione di una semplice letamaia, soluzione più volte suggerita dal mio patrocinato, e dal costo assai modesto, sarebbe evitabile, produce altre perdite, queste si così definibili.
E infatti, oltre alla certamente non modica spesa per l’asporto del letame, si aggiunge il mancato utilizzo dello stesso come concime dei propri pascoli, la perdita dell’incremento e miglioramento della produzione di proprio fieno, utilizzabile per l’alimentazione, e il mancato introito derivante dalla vendita dell’eccedenza, facendo poi perdere anche l’ulteriore effetto positivo di garantire attraverso un ottimale utilizzo dei pascoli, il fabbisogno alimentare dei cavalli, senza spese, per almeno sei mesi l’anno.
A questo si aggiunga che tale scelta ha ovviamente prodotto un’ulteriore spesa, consistita nella necessità di acquistare il fieno, proprio per sopperire alla mancanza del pascolo, così gravandosi di oneri di almeno altri €. 30.000,00 l’anno.
Sicuramente queste scelte aiuteranno anche l’economia del territorio che è in effetti tra gli obbiettivi dell’Accordo di valorizzazione, ma si dubita seriamente che questo fosse il tipo di aiuto inteso in quell’accordo.
Sicuramente aiuterà quella della ditta che trasporta il letame, che, oltre a ricevere un non esiguo compenso annuo per l’asporto, ragionevolmente trarrà ulteriori utilità, vendendo il letame come concime.
Altro costo che incide sul bilancio, è quello dei compensi, sembrerebbe di circa €. 70.000,00 annui, per un direttore tecnico, figura non prevista nello Statuto, laddove paradossalmente con un organico di sole 6 unità (come riportato nel sito della Fondazione), si determina la singolare situazione per cui la Fondazione ha due direttori, di cui uno neppure previsto nello Statuto, e, almeno fino all’esautoramento, ne aveva addirittura tre, essendo presente anche un direttore zootecnico (l’unico con competenze specifiche), a fronte di solo 6 dipendenti.
Quali possano esser state le necessità che hanno indotto la precedente governance a tali scelte, e soprattutto la nuova, a proseguire nella stessa direzione, non è dato sapere, ma magari susciterà l’interesse di qualcun altro, visto che di denari pubblici si sta parlando.
Sempre riguardo al profilo economico, c’è poi un’altra situazione gestionale interessante.
La Fondazione ha usufruito, sempre a titolo gratuito, di due pony di proprietà del mio patrocinato, che nei fine settimana hanno allietato i numerosi bambini che visitano il sito, passando qualche minuto in sella, al modico costo di €. 5,00 ciascuno, che, se è certamente un’inezia, riflettendo sul fatto che, ogni fine settimana sembra che i bambini che abbiano fruito di questa gioia, a spese dei genitori ovviamente, dovrebbero esser stati in un numero oscillante tra i 100 e i 200, ne deriva che la Fondazione dovrebbe aver incassato una somma tra i 2 e i 4.000,00 euro al mese, che non sembra proprio un’inezia, e che sarebbe interessante sapere in quale parte del bilancio sarà stata appostata.
Riguardo a quella una certezza sicuramente c’è.
Non è finita nelle tasche del proprietario dei pony.
Per scongiurare dubbi o fraintendimenti, allego una selezione, con indice, dei documenti a cui ho fatto riferimento.
Con i miei migliori saluti
Qui i documenti allegati in originale
Allegato di sintesi
Contratto associazione in partecipazione Fondazione/Principe Alduino di Ventimiglia: 1.05.2021
Durata: 1.04.2021/31.12.2023 – Numero capi presenti: 48 – Valore Mandria: €. 10.000.000,00
Obbligazioni Fondazione:
– Garantire a proprie spese, spazi coperti e scoperti, pascoli e relativi servizi e utenze;
– Stipulare polizza assicurativa a copertura di rischi verso terzi e verso i cavalli, compresi danni e furto;
– Corrispondere un compenso annuo di €. 42.000,00 all’associato per l’attività di direttore zootecnico;
– Partecipare nel 50% ad utili e/o perdite (dell’impresa)
Obbligazioni Ventimiglia:
– Mettere a disposizione parte della Mandria di cavalli di razza Persano, il know how e il Marchio;
– Provvedere alla gestione della Mandria nelle funzioni di direttore zootecnico;
– Intestare alla Fondazione, al compimento dei 3 anni, il 50% dei puledri castroni
– Partecipare nel 50% ad utili e/o perdite
Inadempimenti Fondazione.
1) Da ottobre è precluso lo svolgimento delle funzioni di direttore zootecnico, senza alcuna
comunicazione.
2) Nel 2022, a causa di incuria e omissioni, decessi di due puledri e due stalloni.
3) Limitazione dell’uso dei pascoli, da giugno 2022, e totale mancanza da gennaio 2023, con conseguente
incidenza sullo sviluppo dei puledri a causa del mancato movimento, fisiologico ed essenziale di un
sano sviluppo e mantenimento in salute, e pericolosi effetti nefasti delle funzioni digestive.
4) Irregolarità e carenze nell'approvvigionamento alimentare
5) Assenza per esaurimento di fieno e paglia, inadeguati sia per qualità che per quantità. Reintegro delle
scorte solo dopo l’esaurimento, lasciando i cavalli, anche per più giorni consecutivi, privi delle
quotidiane razioni.
6) Mancanza di lettiere atte a garantire il benessere animale, in particolare rispetto allo stato di salute di
alcuni capi. Per la particolarità della pavimentazione, di antica pietra lavica, rilevato dal NAS
Carabinieri nel sopralluogo del luglio 2019, le lettiere debbono essere di almeno 25 cm. per scongiurare
rischi di lesioni.
7) Assenza di cure di mascalcia, causa di malformazioni nello sviluppo morfologico scheletrico
funzionale, con conseguenti problemi articolari, deambulatori, infezioni e incidenti.
8) Promiscuità nella scuderia prima dedicata ai soli stalloni, con puledri, e incidenti derivati dalla
costrizione in ambienti troppo stretti per il numero di capi, privi di adeguata separazione tra box e
recinti.
9) Mancanza di movimento per i puledri maschi chiusi nelle scuderie da mesi, con compromissione dello
sviluppo, crescita e benessere.
10) Insufficienza respiratoria in molti soggetti, causata da inadeguata gestione, con utilizzo di fieno scadente
e inquinato da muffe, mancanza del pascolo e innaturale prolungata permanenza nelle scuderie.
11) Assenza di scuderia di emergenza.
12) Assenza di letamaia (obbligatoria per legge), con aggravio di costi (ogni svuotamento del cassone dello
stallatico costa tra 800 e 1.000 euro) e si perde prezioso concime utilizzabile nei pascoli.
13) Mancanza di programmazione e pianificazione temporale agraria per utilizzo, coltivazione e
sfruttamento dei pascoli aziendali secondo le buone norme agrarie, ormai compromessi
14) Inadeguata manutenzione di steccati e recinzioni.
15) Carenza e malfunzionamento dell'impianto di irrigazione.
16) Divieto di accedere al sito al dipendente del principe che ha sempre provveduto alla cura dei cavalli, e
quindi di occuparsene.
–==0==–
TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE
RISPETTIVE TESI IN ATTI
Fondazione
Ventimiglia ha introdotto arbitrariamente un “numero esorbitante” di capi;
Ventimiglia
non è vero, non c’è obbligo contrattuale. Ingressi e uscite debbono essere comunicati telematicamente, prima
del trasferimento, alla ASL tramite Mod. 4, indicando i “codici di stalla” di partenza e arrivo. Non un solo
capo può esser introdotto o asportato senza che la stalla ricevente sappia nome e microchip.
I cavalli presentI accertati sono stati:
– nel 2019 49
– nel 2021 48
– nel 2023 42 + 2 pony
– nel 2023, in interviste di Nicolais 50
– alla data odierna 30 + 2 pony
–==0==–
Fondazione
Ventimiglia si è impegnato a ridurre il numero a trenta
Ventimiglia
Non è vero, è stato solo indicato genericamente un numero di 30 oltre accrescimenti
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Fondazione
il sito è interessato da “… diffusi lavori di restauro con spazi limitati anche dai cantieri”
Ventimiglia
Non è vero, non c’erano lavori nelle aree esterne, iniziati solo a fine giugno 2023 in aree estranee ai cavalli.
Alla firma del contratto i lavori erano noti, deliberati e finanziati, ed erano indicate le modalità di
movimentazione dei cavalli. La Fondazione doveva collocare almeno 30 cavalli durante i lavori, che alla
citazione interessavano solo gli interni
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Fondazione
la Fondazione ha messo a disposizione spazi coperti e scoperti, 2 operai e un veterinario
Ventimiglia
Non è vero,
– dapprima ridotto, da giugno 2022, epoca in cui non erano in corso lavori, poi vietato l’uso dei pascoli
– precluso l’indispensabile movimento quotidiano dei cavalli
– omesso di dare esecuzione alle indicazioni del veterinario della Fondazione
– impedito l’accesso al dipendente del proprietario, in assenza di alcun motivo
– vietato al personale di far uscire i cavalli dalle scuderie e di movimentarli
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Fondazione
ha messo a disposizione mangimi, foraggi, paglia, farmaci, attrezzature
Ventimiglia
Non è vero, anzi, non ha
– garantito, da quando se ne occupano Russo e Basco, come è stato fino alla loro nomina, l’alimentazione in
quantità e qualità adeguate, somministrandola irregolarmente, lasciando più volte i cavalli a digiuno per più
giorni di seguito
– reintegrato il materiale per lettiere prima dell’esaurimento delle scorte, lasciando i cavalli sui propri
escrementi
– fatto eseguire gli interventi di mascalcia, derivati dal mancato uso dei pascoli, che produce un naturale
pareggio degli zoccoli
– stipulato l’assicurazione contrattualmente prevista
– risarcito i danni derivati dai decessi di 2 stalloni e 2 puledre
– risarcito i danni per ferite e lesioni lacero contuse
– corrisposto il pagamento delle somme dovute al direttore zootecnico da settembre 2022
– fatto somministrare i farmaci prescritti dal suo veterinario Dott. D’Andrea
– fatto movimentare sia il cavallo Dirone che gli altri, prescritti dal suo veterinario Dott. D’Andrea
– evitato di far produrre insanabili danni ai puledri di 1, 2 e 3 anni, sottraendo loro per prolungati periodi di
diversi mesi il pascolo, il movimento, la regolare alimentazione
– evitato di lasciare digiuni per periodi di più giorni i cavalli
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Fondazione
Ventimiglia è tenuto a trasferire la proprietà al compimento del 3° anno, di metà dei puledri nati
Ventimiglia
La condizione del compimento del terzo anno di età non si è realizzata per l’anticipata risoluzione del
contratto. In ogni caso prevedeva il trasferimento del 50% dei puledri castroni, e non di femmine e interi,
essendo rimessa al Ventimiglia la decisione di quali maschi castrare
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Fondazione
ha rifiutato di ridimensionare la mandria
Ventimiglia
Non è vero. Non era previsto in contratto alcun obbligo, e comunque ha trasferito 36 capi
–==0==–
Fondazione
non è stato possibile avere spazi adeguati per fattrici con puledri, fattrici gravide, e … “in procinto di
esserlo” (sic!)
Ventimiglia
L’uso di spazi inadeguati e la promiscuità tra tipologie, sono derivati da unilaterali, non condivise, anzi
contestate, decisioni dei direttori, assunte in assenza di alcuna reale esigenza, non rispettando le regole
basilari di ordinaria gestione che prevedono la separazione per categorie
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Fondazione
c’è “rischio di eventuali ed imprevisti accoppiamenti”
Ventimiglia
È un rischio che può insorgere solo dalla promiscuità tra i sessi, certamente inesistente per i puledri giovani,
che ancora non sono in grado di accoppiarsi, e possibile solo se si mescolano tra loro
–==0==–
Fondazione
il sovraffollamento crea pericoli per l’incolumità dei cavalli e di insorgenze di patologie
Ventimiglia
Il sovraffollamento nei locali adibiti a scuderie è frutto di scelte, non condivise e anzi contestate dei direttori
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Fondazione
taluni soggetti hanno subito traumi e ferite lacero contuse
Ventimiglia
Addebitabile ai direttori che hanno impartito disposizioni errate e pericolose. È dichiarazione di
responsabilità, essendo della Fondazione l’onere di custodia e prevenzione
Fondazione
le spese in eccesso ammonterebbero ad €. 145.000,00
la perdita di bilancio dell’esercizio apr. 2021 – mag. 2022 ad €. 309.949,95
i danni ad €. 100.000,00
ulteriori danni per rimborso costi di mantenimento da aprile 2023
Ventimiglia
I pretesi crediti riguardano spese di mantenimento, sia per la parte genericamente indicata in €. 145.000,00,
sia per quella di €. 100.000,00 per non meglio specificati danni, sia infine per quella dell’asserito 50% del
presunto passivo di bilancio di €. 269.949,94. Non attengono a utili/perdite del “ramo stalla”, essendo voci
afferenti ai costi, e non all’esito dell’esercizio, come utili o perdite
–==0==–
RICHIESTE FONDAZIONE
1) risoluzione del contratto per fatto e colpa di Ventimiglia
2) condanna a pagare €. 134.974,97 (50% della perdita del ramo stalla, detratti i 40.000 previsti);
3) condanna a pagare le somma dovute da giugno 2022 al trasferimento;
4) condanna a pagare le maggiori somme per i cavalli eccedenti i trenta, per €. 145.000,00;
5) ordinare il “… trasferimento in proprietà del 50% dei puledri al terzo anno di vita di ciascuno”;
6) condanna ad €. 100.000,000 per risarcimento danni;
7) condanna a spese legali.
RICHIESTE VENTIMIGLIA
1) Respingere domanda e dichiarare risoluzione per grave inadempimento della Fondazione;
2) ingiungere il pagamento delle somme maturate e non corrisposte da settembre 2022;
3) esser risarcito di tutti i danni, in misura da precisare in corso di causa (2 stalloni deceduti, 2
puledre decedute, spese di trasferimento 36 capi, mantenimento degli stessi, minor valore dei
19 puledri di 1, 2, 3 anni che non hanno fruito del pascolo, spese veterinarie, danni per lesioni
riscontrati dalla Fondazione, perdite di opportunità per il blocco del progetto).
4) condanna alle spese di giudizio
OSSERVAZIONI
Il proprietario dell’unica Mandria di cavalli della Razza governativa di Persano esistente al mondo, l’ha
messa a disposizione della Fondazione gratuitamente.
La Fondazione si è impegnata al mantenimento (alimentazione, abbeveraggio, scuderie, pascoli, utenze e
servizi connessi, mascalcia, veterinaria, custodia e governo con proprio personale).
Le uniche somme dovute da contratto sono quelle di direttore tecnico del ramo stalla (€. 42.000,00 annui).
La unilaterale decisione di quali puledri tra i nuovi nati maschi castrare deriva dalla necessità di preservare
l’unicità della Mandria, che verrebbe compromessa dalla cessione di femmine o interi, potendo i nuovi
proprietari farli riprodurre.
Sulle perdite:
Il patto di ripartizione perdite/utili è valido in funzione di utili o perdite dall’esercizio dell’impresa, non per
ottenere il 50% dei costi, che, ex contracto sono a carico della parte che fruisce dei beni gratuitamente.
Se si fosse trattato di una flotta di autovetture, concessa in uso gratuito, stando alla singolare interpretazione
data in citazione, il proprietario dovrebbe corrispondere il 50% dei costi di carburante, olio e riparazioni.
Peraltro, quei costi, noti già in fase di previsione, conoscendosi numero di capi e quantitativo di materiali, è
impossibile possano determinare importi così rilevanti.
La Fondazione vuole imputare al proprietario i costi di mantenimento, che nulla hanno a che vedere con utili
e perdite.
Equivarrebbe a utilizzare gratuitamente il bene, e al termine dell’esercizio, invece di conteggiare utili o
perdite, e suddividerle, pretendere il 50% delle spese (carburante, olio, manutenzione, tagliandi,
assicurazione (questa peraltro a carico della Fondazione secondo i patti contrattuali, ma non stipulata).
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Da ottobre 2018 a fine maggio 2022, la gestione della mandria, curata direttamente dal
proprietario, non ha presentato alcun problema, e i rapporti con la Fondazione, esattamente con il
direttore dell’epoca, Dott. Roberto Formato, sono stati di stretta e proficua collaborazione.
Da giugno 2022, è stato precluso, fino a impedirlo del tutto, l'uso dei pascoli, sono iniziati i
primi disservizi e sono state bloccate tutte le iniziative già avviate.
Nell’estate 2022 sono deceduti, per incuria, consistita in mancate tempestive cure, due puledre
e due stalloni (N.B. la Fondazione si era obbligata a stipulare polizza assicurativa, non stipulata).
Lo sviluppo dei puledri di 1, 2 e 3 anni, ai quali è stato impedito di uscire dalle scuderie, di
pascolare, e di fruire di aria, luce, sole e pioggia, è stato ormai irrimediabilmente compromesso (v..
relazione Gen. Reitano).
L'irregolarità della somministrazione degli alimenti, sommatasi all’assenza del pascolo, e la
carenza delle lettiere, oltre ad aver provocato problemi di salute ad alcuni capi, li ha costretti, come
ancor oggi, a un innaturale prolungato periodo di immobilità, anch'esso fonte di sofferenze e danni.
Da ciò è derivata irregolare crescita dell'unghia, con i prevedibili conseguenti diversi casi di
zoppia e di malesseri connessi, essendosi del tutto disinteressata la Fondazione, sebbene
contrattualmente tenuta, a far intervenire un maniscalco.
La forzata permanenza, da mesi, nelle scuderie e nei box, ha aggravato la situazione, sia sotto
il profilo fisico, che su quello dell'equilibrio mentale, tant’è che negli ultimi giorni i puledri hanno
iniziato a configgere tra loro, con lesioni da morso, ben visibili.