Cagliari, 13 ottobre 2024 – Il «Sardegna Gran Tour 2024», annunciato come l’evento equestre più grande e spettacolare mai visto sull’isola, si è trasformato in una débâcle, un vero e proprio «cavallo-gate». La promessa era ambiziosa: dal 10 al 13 ottobre, il Centro Ippico Militare ‘Campo Rossi’ di Cagliari avrebbe dovuto ospitare cavalieri di fama internazionale provenienti da otto diverse nazioni (ne erano attesi da 24 e la data del 10 è stata annullata). Il clou? Il Grand Prix finale, una gara capace di richiamare migliaia di appassionati del salto ostacoli, con gli organizzatori che speravano in un’affluenza di 20-30mila persone, spinte anche dalla gratuità dell’evento.
La realtà si è rivelata ben diversa. Il pubblico, che avrebbe dovuto riversarsi in massa sugli spalti, non si è visto. Poche centinaia di spettatori, molto meno di quanto previsto. La «Grass Arena», teatro delle competizioni, si è mostrata con spalti vuoti, soprattutto nelle prime due giornate, e un’atmosfera lontana dall’euforia che gli organizzatori avevano promesso. Insomma, un flop, che ha subito alimentato voci polemiche e critiche. Infatti, non è solo una questione di pubblico assente e di un evento dalla modesta riuscita.
Dietro alla cocente delusione del «Sardegna Gran Tour» si nasconde una vicenda più opaca. Al centro delle polemiche, un finanziamento pubblico da 1,118 milioni di euro, erogato dalla precedente giunta regionale guidata dal leghista Christian Solinas, senza bando o gara d’appalto, a favore di EquiEvent, la società organizzatrice dell’evento. Un’operazione che, in tempi di crisi economica e con la sanità al collasso, non poteva passare inosservata. La nuova presidente della Regione, Alessandra Todde, ha subito espresso dubbi sulla trasparenza della procedura, mettendo in discussione la legittimità di destinare una somma così ingente a un evento privato, mentre l’isola fatica a trovare risorse per problemi che impattano direttamente sulla vita quotidiana dei sardi. Non solo: non è sembrato una grande idea finanziare un evento ippico quando lo storico Ippodromo al Poetto, da sempre punto di riferimento per gli appassionati dell’Isola, attende da anni il restyling, un progetto da sei milioni di euro che rilancerebbe l’ippica a Cagliari e darebbe lavoro a 150 persone.
Il vero colpo di scena arriva quando l’ex giornalista Rai, Mario Guerrini, scopre e pubblica sulla sua pagina giornalistica ‘Il mio Osservatorio’ un intricato intreccio di relazioni personali e familiari tra l’organizzatrice del concorso, Silvia Luise, e alcuni esponenti di spicco della vecchia giunta, tra cui Franco Magi, influente consulente di Solinas. «Un mosaico di rapporti, di cui ho la certezza – dice con passione il notissimo giornalista -, che porta alla luce conflitti di interesse e sospetti di favoritismi nella concessione. Un’iniziativa che solleva tanti dubbi non solo etici, ma anche pratici. Sia dal punto di vista delle spese, si pensi che erano previsti 450 mila euro da utilizzare in comunicazione, ma l’evento è stato coperto davvero poco. Sia dal punto di vista dell’affidamento a una società del Nord-Est che si è iscritta al Registro Coni solo il 29 dicembre 2023». Ovvero dieci giorni dopo il varo del provvedimento di Solinas.
Ma la partita non si chiude qui. L’irritazione in Regione Sardegna è palese, la governatrice Alessandra Todde non rilascia commenti ufficiali, ma secondo fonti del suo gabinetto si capisce che si vuole andare avanti per diradare tutte le ombre che aleggiano attorno alla gestione dei fondi pubblici destinati al Gran Tour. «L’evento era stato messo in piedi dalla giunta precedente e gli uffici stanno facendo tutte le verifiche per capire cosa fare e che margini abbiamo per non finanziarlo», fanno sapere da fonti vicino alla Todde.