Bologna, 22 novembre 2022 – Che il nuovo governo avesse una sensibilità verso il mondo dei cavalli si era intuito il giorno del taglio del nastro ufficiale di Fieracavalli. Quando accanto alle massime cariche della Regione Veneto, era intervenuto il neoeletto ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
Una presenza importante su un palcoscenico che non è mai stato casuale…
E infatti, a distanza di poche settimane, Lollobrigida ribadisce l’attenzione del suo ministero, questa volta alla Festa dell’Allevatore all’ippodromo delle Capannelle di Roma.
Dove ha pronunciato un discorso che, al di là dell’occasione e dei riferimenti capitolini, rinforza la volontà per una rinascita significativa a livello nazionale.
«Il mondo dell’ippica è fatto di passione e di lavoro. Un settore che negli ultimi 30 anni ha perso la sua centralità nell’agenda politica, nonostante il suo valore si sia invece consolidato nel tempo. La struttura delle Capannelle potrebbe essere l’impianto principale della Nazione, diventando l’asse portante per tutti gli altri ippodromi italiani. Abbiamo davanti una stagione di governo nella quale, insieme al sottosegretario Patrizio La Pietra che ha la delega all’Ippica e al ministro allo Sport Abodi, dobbiamo lavorare per invertire la rotta».
Il progetto
Proseguendo nel suo discorso di fronte al pubblico in larga parte formato dagli addetti ai lavori del settore ippico, Lollobrigida ha spiegato a larghe linee quale potrebbe essere il progetto del Governo per un solido rilancio del comparto.
«Vogliamo elaborare una strategia organica, nata dal confronto con le rappresentanze del mondo legato al cavallo, per spendere bene le risorse dedicate al comparto e dare le risposte che questo settore merita. Ogni istituzione, categoria e associazione potrà e dovrà fare la propria parte. L’ippica non può essere percepita come una zavorra, ma come un’occasione. Il nostro obiettivo è quello di restituire al movimento il ruolo che deve avere».
Trovare soluzioni
Lollobrigida non ha mancato di toccare anche il tema di una tradizione, quella dell’ippica italiana, che negli anni è andata appannandosi sempre più.
«Il mondo dell’ippica, caratterizzato da passione e lavoro, aveva una sua centralità trenta anni fa, andata smarrita nel tempo, soprattutto in Italia visto che in altri paesi non è così. Evidentemente sono stati commessi degli errori, non solo da parte della politica, però ci si dovrebbe interrogare sul perché in alcune nazioni quello dell’ippica sia ancora un settore centrale e in Italia no. Oppure perché in tanti nostri professionisti debbano andare all’estero per svolgere il proprio lavoro. Noi vogliamo trovare soluzioni senza pensare di averle già adesso dopo un mese di lavoro in questo Ministero. Io non credo, ad esempio, che lo scioglimento dell’Unire sia stata una scelta particolarmente intelligente, perché la gestione di questo mondo aveva una sua struttura tecnica e una tradizione organizzativa che ovviamente nella gestione ministeriale non poteva essere ritrovata immediatamente. Però si poteva lavorare per creare una strategia organica».
Fonte: Ag. Kronos