Bologna, 27 gennaio 2023 – Nella riunione che si è tenuta ieri, giovedì 26 gennaio, l’Executive Board del Comitato Olimpico Internazionale (IOC) ha tirato le somme del Summit olimpico dello scorso dicembre, toccando tra i tanti temi anche quello spinoso che riguarda gli sportivi russi e bielorussi.
In un tavolo di lavoro che ha potuto contare su una larghissima rappresentanza (tutti i membri Ioc, i rappresentati di tutti gli atleti, le federazioni nazionali e i Comitati olimpici nazionali, si è aperto un dibattito che può essere riassunto in tre capitoli principali.
- Le sanzioni contro Russia e Bielorussia
- La solidarietà del Comitato Olimpico Internazionale con gli atleti ucraini e con la loro comunità olimpica
- La possibilità di accesso alle competizioni individuali per atleti con passaporto russo o bielorusso
Le sanzioni
In merito alle sanzioni, tutti i partecipanti si sono espressi perché vengano mantenute e semmai rafforzate. Quindi nessun evento sportivo potrà essere organizzato o supportato dalle Federazioni internazionali o dai Comitati olimpici nazionali in Russia e Bielorussia. Nessun vessillo o bandiera di questi due stati potranno essere esposti a incontri o meeting.
Nessuna personalità rappresentante Russia o Bielorussia potranno essere invitati o accreditati a eventi sportivi e meeting internazionali
La solidarietà
Sul fronte del supporto alla comunità sportiva ucraina, rimane ferma la linea della piena solidarietà affinché gli atleti del paese in guerra possano prepararsi al meglio e accedere in maniera egualitaria alle Olimpiadi di Parigi 2024 e Cortina 2026.
Lo spirito olimpico
Se un minimo di dibattito c’è stato, ha riguardato semmai la questione della partecipazione a titolo individuale degli atleti di Russia e Bielorussia alle competizioni internazionali.
Non può essere dimenticato che, per sua stessa mission, il Comitato Olimpico Internazionale ha il compito di incoraggiare e supportare l’avvicinamento di parti che, in altri contesti, si stanno fronteggiando in un conflitto. Allo stesso modo, la Carta dell’Ioc sancisce il rispetto a tutti gli atleti di essere trattati senza discriminazioni. A nessuno sportivo può essere impedito di competere a causa della propria nazionalità.
Alla luce di queste considerazioni, l’Executive Board ha provato a ‘disegnare’ un percorso inclusivo. Seppur con regole molto stringenti per gli atleti provenienti proprio da Russia e Bielorussia.
- gli atleti parteciperebbero alle competizioni come “atleti neutrali” e non rappresenterebbero in alcun modo il loro Stato o qualsiasi altra organizzazione del loro Paese
- la partecipazione sarebbe aperta solo agli atleti che rispettano pienamente la Carta olimpica. Ciò significa che potrebbero gareggiare solo coloro che non hanno agito contro la missione di pace del CIO sostenendo attivamente la guerra in Ucraina. In secondo luogo, potranno partecipare solo gli atleti che rispettano pienamente il Codice mondiale antidoping e tutte le norme e i regolamenti antidoping pertinenti. Devono essere effettuati controlli individuali per tutti gli atleti iscritti.