Bologna, 25 ottobre 2024 – Con la conversione in legge del Decreto Fiscale (Decreto Omnibus), l’IVA al 5 per cento sulla compravendita di cavalli vivi è diventata legge. Si è passti da un’aliquota del 22 al 5 per cento e l’agevolazione fiscale è stata strutturalmente assorbita nel Testo Unico dell’IVA.
Il minor gettito che il Ministero delle Finanze calcola di incassare sulle compravendite di cavalli a seguito di questa misura è di 1,54 milioni di euro per l’anno 2024 e in 3,08 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025. La compensazione finanziaria – ovvero ciò che viene a mancare in termini di entrate – per l’anno 2024, è stata coperta attingendo ai «Fondi di riserva e speciali» e dai «Fondi da ripartire» del Ministero dell’economia e delle finanze. Ma quello che conta è che la misura è volta a ridare impulso alla filiera del cavallo, partendo proprio dalle sue basi. Una filiera che sulla carta vale assai di più dell’attuale compensazione.
Secondo quanto previsto nella Tabella A, parte II-bis, del Testo Unico dell’IVA, i cavalli vengono quindi aggiunti all’elenco dei beni soggetti all’aliquota IVA del 5%. Ma non tutti però. È specificato che le compravendite che godranno di questo regime agevolato riguardano esclusivamente ‘cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari per cessioni che avvengono entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello della nascita‘. In pratica i puledri fino a due anni. Che sono il fiore all’occhiello dell’allevamento ippico italiano.
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