Roma, 11 luglio 2024 – Sia chiaro: noi siamo i primi fan del turismo equestre.
Però caspita, a volte temiamo di essere presi un po’ troppo alla lettera: vedi Jessy, turista americano che si è presentato ieri nel tardo pomeriggio davanti alla Fontana di Trevi…a cavallo.
Sella western e Stetson d’ordinanza, bosal, barefoot, cavallo non sudato, l’orario è dei meno caldi: il grigio trotinato, molto serio, è solo lievemente perplesso.
Forse per la sella americana?…
Fontana di Trevi è la fontana più grande di Roma, e probabilmente una delle più celebri al mondo: così come la vediamo oggi è stata progettata dall’architetto Nicola Salvi, che iniziò i lavori nel 1732 su commissione di Papa Clemente XII.
I lavori si prolungarono per trent’anni, e dopo la morte di Salvi vennero portati a termine da Giuseppe Pannini che finì di dare corpo a quanto il suo predecessoreaveva immaginato: una scenografica e grandiosa celebrazione del Mare resa possibile dal continuo e pregiato flusso dell’Acqua Vergine, un acquedotto che risale all’epoca dell’imperatore Augusto (al potere dal 27 a.C. al 14 d.C.).
Celeberrima per via dell’;augurale monetina che i turisti lanciano nel suo bacino per favorire un prossimo ritorno nell’Urbe, è ornata anche da due magnifici cavalli, rispettivamente conosciuti come il Cavallo Agitato (con un tritone che cerca di controllarlo tramite un laccio applicato a mo’ di moderno chifney) e il Cavallo Placido ad incarnare i diversi aspetti che possono assumere le acque del mare.
Il grigione di Jessy pare la controfigura del Cavallo Placido, a dire la verità.
State pensando che parlare della fontana di Trevi senza nominare Anita Ekberg sia un peccato (capitale), ma giustificate la mancanza con la difficoltà
ulteriore di seguire il filo equestre?
Sia mai: Anita Ekberg nel 1957 girò un film negli Usa, Valerie, dove montava in amazzone.
Il set era lo stesso poi utilizzato per il telefilm Furia: il minimo, per un monumento alla Dolce Vita come era l’attrice svedese.