Cremona, 5 aprile 2020 – E’ cominciato tutto il 16 marzo scorso, quando in azienda da Katya Mulazzani, anima e proprietaria della Sarm Hippique, è arrivato un ragazzino a consegnare un pacco.
Tra Chieve, Cremona e i confini delle zone rosse del lodigiano dove divampano i primi focolai del malefico Covid-19, lei vede questo trasportatore senza mascherina né guanti e decide di fare qualcosa per lui.
“A occhio e croce aveva la stessa età di mio figlio. Ho pensato che non era possibile lasciarlo andare via così, verso le altre consegne in paesi dove il contagio era ormai conclamato” ci racconta la signora Mulazzani con la decisione che la contraddistingue sempre, in azienda come in sella.
“E così gli ho detto di aspettare: sono scesa in laboratorio e gli ho cucito al volo una mascherina. Fatta col cotone che avevamo in casa, niente di tecnico ma almeno era meglio di niente; poi gli ho dato una manciata di guanti in lattice e l’ho lasciato andare via, dicendogli di stare attento”.
Da lì in poi è stato quasi un percorso ovvio, per una donna che gli ostacoli non ha certo paura di affrontarli: mentre il mondo attorno si fermava a causa dell’emergenza pandemia, Katya Mulazzani ha pensato a cosa poteva fare di utile.
Non ci sono mascherine?
E lei da quel momento ha cominciato a studiarne un modello fatto come si deve, con i materiali giusti, lavabile per consentirne l’utilizzo efficace almeno due o tre volte.
Da quel giorno di tre settimane fa sta lavorando, creando prototipi, tempestando di telefonate ministeri, comuni e province per sapere come fare e adesso – pochi minuti fa – è arrivato il via ufficiale, la telefonata che le dà l’ok alla produzione.
E lei, Katya, è già pronta: “Le mascherine made in Sarm Hippique sono una realtà, il nostro modello può essere approvato dal Ministero superiore della Sanità come dispositivo sanitario. Non so se farò l’iter necessario perché porta via molto tempo, ma la nostra è esattamente come quella che viene venduta agli ospedali. Siamo già in produzione perché ci siamo messi avanti nei giorni scorsi: da domani la commercializzeremo”.
Perché la gente di cavalli è così: se ci sono degli ostacoli, si lavora per superarli.