Bologna, 28 febbraio 2022 – Il Board esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (Ioc) ha adottato oggi nuove misure in merito ai tragici fatti di guerra che stanno interessando l’estremo est dell’Europa.
I massimi vertici dello sport planetario hanno oggi dibattuto sul dilemma che anche il movimento olimpico si trova a dover affrontare in conseguenza al conflitto in Ucraina.
Portatori di pace, i Cinque Cerchi si trovano nella posizione, dopo la violazione della tregua olimpica perpetrata dalla Russia con il supporto della Bielorussia, a prendere ferma posizione.
Riportiamo, qui a seguire, la traduzione integrale del comunicato odierno.
Il messaggio dall’International Olympic Committee
Il Movimento Olimpico è unito nella propria missione fondante di contribuire alla pace attraverso lo sport. E a unire il mondo attraverso competizioni pacifiche al di là di qualsiasi disputa politica. I Giochi Olimpici, Paralimpici, i Campionati del Mondo e le Coppe del Mondo e molti altri eventi sportivi uniscono gli atleti di paesi che si oppongono, alcune volte anche in guerre.
Allo stesso tempo, il Movimento Olimpico è unito nel senso di equità per non punire gli atleti per le decisioni dei loro governi laddove non ne siano parte attiva. Il nostro scopo è volto verso competizioni per tutti senza discriminazioni.
Detto ciò, l’attuale guerra in Ucraina mette il Movimento Olimpico davanti a un dilemma. Mentre gli atleti russi e bielorussi potrebbero continuare a competere, molti atleti ucraini non possono fare altrettanto a causa dell’attacco del loro paese.
Questo è un dilemma che non trova soluzione. Quindi l’Executive Board dell’Ioc, considerata la situazione con grande attenzione e con un enorme peso sul cuore ha dovuto prendere le seguenti risoluzioni.
- Al fine di proteggere l’integrità delle competizioni dello sport globale e di tutti i partecipanti, l’Ioc raccomanda a tutte le federazioni internazionali di tutti gli sport e agli organizzatori di non invitare o consentire la partecipazione di atleti russi o bielorussi o official in nessuna competizione internazionale.
- Nel caso ciò non fosse possibile per il breve preavviso per questioni organizzative o legali, l’Ioc invita fortemente le federazioni sportive internazionali e gli organizzatori di tutto il mondo a fare quanto in loro potere per assicurare che nessun atleta o official russo o bielorusso possa concorrere nel nome di Russia e Bielorussia. Le nazionali russe o bielorusse, individuali o a squadre, possono essere accettati solo come atleti o team neutrali. Nessun simbolo nazionale, bandiera o inno deve essere esibito. Nel caso ciò non fosse possibile, in circostanze veramente estreme, l’Ioc lascia questo tema di estremo rilievo nelle mani degli organizzatori affinché trovino una soluzione per la soluzione specifica di questo dilemma.
- Rimane l’indicazione dell’Ioc di non organizzare eventi sportivi in Russia o Bielorussia come determinato il 25 febbraio
- L’Ioc, sulla base dell’eccezionale gravità della violazione della tregua olimpica e delle altre previste nella Carta Olimpica da parte della Russia, ha preso la decisione ad hoc di ritirare l’Ordine Olimpico da coloro che hanno funzioni importanti nel governo della Federazione Russa o a persone con posizioni di rilievo ad essa collegate:
- Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa (Oro, 2001)
- Dimitry Chenyshenko, Primo Ministro Deputato della Federazione Russa (Oro, 2014)
- Dmitry Kozak, Capo Staff deputato dell’Ufficio esecutivo presidenziale (Oro, 2014)
- Il Board esecutivo Ioc dà il benvenuto e apprezza le molte richieste di pace da parte degli atleti, official e i membri della Comunità Olimpica. L’Ioc esprime ammirazione e supporto in special modo per l’appoggio alla pace dei molti atleti russi
- Il Board esecutivo Ioc riafferma la propria totale solidarietà con la comunità olimpica ucraina. Sono nel nostro cuore e nei nostri pensieri. L’Io continua a sostenere e rafforzare gli sforzi per l’assistenza umanitaria. L’Ioc ha istituito oggi un fondo di solidarietà. In questo contesto, l’Ioc esprime gratitudine ai Comitato Olimpici Nazionali e alle Federazioni sportive internazionali che stanno già sostenendo gli atleti ucraini e le loro famiglie.
L’Ioc, attraverso la propria task force, continua a monitorare da vicino la situazione. Le raccomandazioni e le misure sono soggetti a sviluppi futuri.
L’Ioc riafferma l’appello del proprio presidente Thomas Bach: «Give peace a chance»