Le ricerche sono partite in sordina, nelle ore scorse si sono intensificate coinvolgendo anche i volontari della zona tramitre social. E stanno ancora continuando, su tutta la zona a valle del pascolo dove si trovavano i cavalli.
Quella penisola tra Po e Sesia al confine tra Lombardia e Piemonte dove i cavalli erano stati trasferiti per passare l’inverno da Esino Lario, in provincia di Lecco.
Tecla Bertarini, della famiglia proprietaria del branco: «Per la prima volta abbiamo deciso di portare i nostri cavalli a svernare nella zona della Lomellina. Il rientro era previsto per il mese prossimo. L’ondata di maltempo della scorsa settimana ci ha sorpreso».
Ieri ne sono stati trovati altri due morti, rimangono ancora dispersi 35 soggetti.
Uno degli elementi che ha causato il disastro è stata la piena anomala del Sesia. Come ha detto ancora Bertarini: «Ci hanno spiegato che in caso di precipitazioni molto intense il livello del fiume si innalza rapidamente, ma poi cala anche rapidamente. Noi ci siamo trovati a confrontarci prima con la piena del Sesia, che aveva circoscritto l’area di ricerca in circa 60 ettari. E successivamente con quella del Po, molto più complessa, che ha di fatto ampliato a dismisura l’area di ricerca».
Le operazioni di ricerca sono di giorno in giorno più difficili, proprio vista la vastità dell’area interessata.
«Ma non per questo ci arrendiamo – continua Tecla Bertarini – Anche nei prossimi giorni, con l’ausilio della tecnologia perlustreremo l’area interessata. Per noi non si tratta soltanto di fare i conti con il danno di natura economica, come si può intuire molto consistente, ma di una questione che interessa anche il piano affettivo. Alcuni esemplari, che erano i capibranco e che risultano ancora tra quelli dispersi, erano con noi da molti anni: come Asia che ha 21 anni, è nata l’anno della mia maturità e Neve, l’altra capobranco».
Qui la fonte della notizia, da Il Giorno.