Lucca, 5 marzo 2021 – Lucca è zona arancione, non rossa: ma la mancanza di turisti a causa della pandemia ha fermato anche le due carrozze di Pietro Osenga e Marika Iavarone.
Sono i due fiaccherai che svolgono il servizio, molto amato dai turisti, con i cavalli Hermy e Cindy: ma le loro carrozze non girano più per il centro storico lucchese da mesi.
“Non posso certo rischiare che per 30 euro di incasso magari ne prendo 400 di multa, con le regole che cambiano ogni momento” spiega Marika Iavarone.
“Ci siamo fermati, ma il ’contatore’ non lo fa. I magri ristori arrivati tra dicembre e gennaio sono andati via pagando Inps e Inail. E poi un cavallo non è una macchina che si spegne: ogni mese spendo 180 euro per fieno e mangime più 100 euro per il maniscalco per i due cavalli più i vaccini. Per me non compro più niente da un anno. A Lucca c’è anche questa strana situazione che abbiamo la licenza del Comune, sì, ma non le scuderie che ce le dobbiamo procurare da soli. Il Comune potrebbe far molto, anche attivare convenzioni per portare i lucchesi dai parcheggi al centro, ad esempio“.
Continua Pietro Osenga: “Lucca è una città dove ancora i turisti capitano per caso . Qui ci transitano spesso dopo aver visitato Firenze e Pisa, magari dietro consiglio di amici. Da quando hanno chiuso nuovamente tutto era inutile venire in città con i cavalli e le carrozze. In più, dopo i primi due mesi, non ho potuto accedere nemmeno ai ristori previsti. Prima perché non c’era il codice della mia attività nell’elenco dei beneficiari poi, visto che dovevo pensare prima alla famiglia e ai cavalli, perché non ero in pari con i pagamenti dovuti di tasse. Solo adesso si spera approvino l’idea di verificare le effettive perdite di ogni attività e contribuiscano di conseguenza”.
Un’altra fonte di reddito per loro erano le cerimonie nuziali, ma anche queste sono ferme da mesi causa Covid.
Come se non bastasse, ci sono anche altre difficoltà per i due equipaggi: “Sono tre anni che il Governo tenta di emanare delle normative per renderci fuori legge” chiosa Osenga “senza peraltro arrivare ad una conclusione. Questi tentativi, però, fomentano molte persone che arrivano anche ad inveire dietro la carrozza. Una situazione decisamente spiacevole che rende tutto ancora più difficile. La nostra invece sarebbe una di quelle attività da promuovere in vista di una società più green e attenta ad una mobilità dolce. In fondo, i centri storici come quello di Lucca erano predisposti proprio per il passaggio dei cavalli”.
Andrea Giannecchini, presidente provinciale della CNA: “La Cna è sempre presente quando si tratta di sostenere le attività artigianali e dare voce alle piccole realtà del territorio ed in particolar modo quelle che, come questa, appartengono alla nostra tradizione culturale”.
Qui la fonte della notizia, da La Nazione cronaca di Lucca.