Frosinone, 6 dicembre 2024 – I cani avevano abbaiato, ma il proprietario in un primo momento aveva pensato che fossero spaventati per il forte vento.
Invece era un branco di lupi che aveva attaccato i cavalli di Fabio Cinelli che appena li ha sentiti nitrire è uscito, per ritrovarsi davanti la sua Aria che veniva verso di lui sanguinante e ferita.
Chiunque abbia un cane da guardia lo sa benissimo: non è che esci a vedere ogni volta che abbaia, prima cerchi di capire quale è il tipo di avvertimento che ti sta dando il tuo guardiano.
Ma sabato scorso a Santa Maria, nel comune di Verola quei tre lupi non avevano perso tempo, e i danni che avevano inferto alla bella Aria erano già irreversibili.
La baia di 5 anni è morta in pochissimi minuti.
“Quando ho sentito i cani abbaiare e i cavalli nitrire sono uscito in giardino” ha spiegato Cinelli a Ciociaria Oggi. E continua: “Ho visto Aria correre verso casa. Ho pensato che fosse spaventata dal forte vento ma poi ho visto che era esausta, con il collo completamente insanguinato. È morta dopo pochi minuti davanti a me. Ho cercato di fermare l’emorragia, ma inutilmente. Aveva cinque anni, compagna fedele di tantissime passeggiate. Ho segnalato l’attacco e inviato le pratiche alla regione, non tanto per il risarcimento del danno morale e affettivo, perché nulla ripagherà la morte di Aria. Ma è un invito, rivolto anche a quanti hanno vissuto la stessa situazione, di fare segnalazioni, affinché chi di competenza prenda provvedimenti”.
Nella zona gli attacchi dei lupi sono sempre più frequenti. La scorsa settimana è stato sbranato un asino a Torrice, altri due episodi simili il mese scorso a Verola ed Alatri. Forse era lo stesso branco.
Un pony è stato ucciso a Torre Cavicchia, gravemente ferito un suo compagno di paddock. Erano i compagni di giochi di un bambino.
Cinelli ha ragione: è importante segnalare ogni singolo caso per avere un quadro di insieme del problema più preciso, permettere quindi a chi di divere di prendere le necessarie misure.
Che sono l’unico modo per evitare che la disperazione induca a una protezione ‘fai da te’ che, quella sì, sarebbe la cosa peggiore per i lupi stessi.
“Intanto prosegue l’iter Il 25 settembre 2024 è stato dato il via libera alla proposta di cambiare lo stato di tutela del lupo, da specie strettamente protetta a specie protetta. Il lupo quindi passerebbe dall’allegato II all’allegato III della Convenzione di Berna (Convenzione sulla Conservazione della Vita selvatica e degli Habitat Naturali. Che implica il suo declassamento dal massimo livello di tutela. La proposta avanzata dalla Commissione europea alla fine del 2023 è stata approvata dai Rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri riuniti nel Coreper (Consiglio UE). Una decisione fortemente criticata dalle associazioni animaliste. Che trova grande approvazione, invece, da parte delle associazioni europee di agricoltori per limitare gli attacchi dei lupi agli animali allevati. L’Italia che rappresenta il Paese europeo che ospita la più numerosa popolazione di lupi, ha votato a favore. Negli ultimi decenni il lupo è tornato a popolare gran parte della penisola, passando da una situazione critica degli anni ’70, epoca in cui la specie rischiava l’estinzione, ad una popolazione stimata di oltre 3.300 esemplari (ISPRA 2020-2021)”. da Confagricoltura Rieti.